“Fateci entrare”. A La Sapienza, i collettivi rossi forzano il blocco

By Marco Leardi

A far casino sono sempre loro. I “bravi ragazzi” dei collettivi studenteschi sono tornati in azione: a Roma, in duecento circa, hanno forzato il blocco che impediva loro di accedere all’Università La Sapienza e hanno così fatto irruzione nell’ateneo. Secondo quanto riferisce l’Agi, a rendersi protagonisti dell’ennesimo blitz sono stati gli appartenenti al studentesco Cambiare Rotta e al collettivo Zaum, già al centro di altre movimentate manifestazioni nelle ultime settimane. In questo caso, il sit-in era stato convocato contro la “collaborazione dell’Università con le imprese di guerra israeliane“.

In altre parole, si trattava dell’ennesima manifestazione pro-Gaza come ce ne sono state nei giorni scorsi, sempre con analoghe modalità. “No alla complicità dei nostri atenei nel genocidio“, avevano scandito gli attivisti sui social, documentando l’avvio della manifestazione odierna tra slogan e invettive contro Israele. Secondo quanto documentato sui social dallo stesso collettivo Cambiare rotta, dapprima il corteo studentesco si è radunato sotto il Senato accademico nel tentativo di accedervi. Poi la protesta si è trasferita alla facoltà di psicologia. Sempre accompagnata dalle stesse parole d’ordine: “In-ti-fa-da! Palestina libera“.

Sui cartelli sorretti dagli studenti, accuse al governo Meloni e slogan contro l’intervento militare nel Mar Rosso. “Nonostante le operazioni di censura dell’ateneo, la repressione delle manganellate nelle ultime piazze, anche oggi centinaia di studenti stanno protestando, dimostrando che nessun manganello fermerà la lotta contro tutte le guerre“, hanno scritto i dimostranti sui social. Il collettivo Cambiare rotta era stato anche al centro delle movimentate proteste a Pisa, dove gli agenti di polizia avevano effettuato azioni di alleggerimento dopo i vani tentativi di dialogo con gli organizzatori del corteo non autorizzato.

Il medesimo copione studentesco è andato in scena oggi a Roma. Davanti alla facoltà sono partiti i soliti insulti nei confronti di chi impediva l’avanzamento del corteo. “Bast*rdi fateci passare! Aprite! Questa è la nostra università, non la vostra“. Dopo alcuni momenti di tensione, gli attivisti sono riusciti a oltreppassare i varchi. Le immagini mostrano i poliziotti in tenuta antisommossa a distanza di decine di metri, quindi fuori dal perimetro di quanto stava accadendo. Almeno stavolta nessuno potrà gettare inutile fango su di loro.

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