“Fascisti di m…”. Non lasciano parlare il ministro, poi gli scontri. Tensione all’università di Bologna

By Francesca Galici

Nuovi violenti scontri tra collettivi e polizia, stavolta a Bologna, dove 200 persone, sedicenti studenti, hanno organizzato una manifestazione pro Palestina e per chiedere all’Ateneo di Bologna di interrompere qualsiasi collaborazione scientifica con Israele. Dopo l’irruzione degli studenti di Torino, che hanno portato il Senato accademico a non partecipare al bando Maeci 2024 Italia-Israele. Non stupisce che la regia di questa manifestazione, come di tutte le altre che si succedono in questo Paese ormai da alcuni mesi.

La manifestazione è partita da piazza Verdi ed è arrivata a breve distanza dal teatro Manzoni, dove il ministro Anna Maria Bernini stava partecipando all’inaugurazione dell’anno accademico. Non sono mai arrivati al teatro, fermati prima dalla polizia in assetto antisommossa schierata in via Indipendenza. Dopo un breve momento di dialogo, i manifestanti ottenuto di far parlare una delegazione alla cerimonia ma, quando si è prolungata l’attesa per il loro intervento, i presenti si sono diretti contro i poliziotti con l’obiettivo di sfondare il cordone. A quel punto è stato inevitabile l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno risposto con cariche di alleggerimento. Dai parte dei collettivi sono stati lanciati contro i poliziotti diversi oggetti, comprese anche alcune bottiglie. Nella mischia, gli agenti sono riusciti a fermare e ammanettare uno dei presenti, che è stato rilasciato dopo qualche minuto. “Fascisti di merda”, si sente urlare in direzione della polizia poco dopo una carica di alleggerimento.

Nel mentre, un gruppo di manifestanti è riuscito a fare irruzione in teatro, dove ha urlato contro il ministro Bernini e i rappresentati dell’ateneo. “Oggi prendiamo noi parola. Non accettiamo più nessuna complicità tra la nostra università e la guerra”, hanno gridato dal fondo del teatro, esponendo la bandiera palestinese. La legittimazione che è stata data a questi collettivi dai gruppi di opposizione fa sì che si sentano in diritto di muovere azioni di questo tipo. “Cariche a freddo sul corteo in attesa di far parlare la delegazione di studenti all’inaugurazione dell’anno accademico con la Bernini. Ci date degli intolleranti, ma questo è il vostro diritto di parola. Intolleranti alla vostra complicità: fermiamo il bando Maeci“, si sono lamentati quelli di Cambiare Rotta sui social.

“Il gruppo Fratelli d’Italia del Comune di Bologna esprime la propria solidarietà al ministro Bernini e al rettore Molari vittime dell’ennesima violenta contestazione da parte dei soliti collettivi filopalestinesi di sinistra incapaci, come sempre, di rispettare i principi di base della democrazia”, in una nota, Stefano Cavedagna Fabio Brinati Felice Caracciolo Francesco Sassone Manuela Zuntini.

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