Elisabeth Tartaglia: “La nuova tendenza “off social” serve davvero?”

By Elisabeth Tartaglia

Da una realtà super connessa sempre più persone stanno sperimentando questa pausa di riflessione dai social, che sono sempre più presenti nella nostra vita quasi in modo oppressivo.

Io per prima mi sono trovata ad un punto dove ho avuto l’esigenza di disconnettermi dal mondo virtuale, come se mi stessi rendendo conto che stavo annullando me stessa; come se non stessi vivendo più per me, ma per guardare i traguardi, i successi e le vite degli altri.

Ho deciso di eliminare bruscamente i social, perchè limitarne l’utilizzo non mi avrebbe fatto prendere coscienza di quanto in realtà ne dipendiamo.
Non ci rendiamo nemmeno conto di quante volte al giorno apriamo e chiudiamo i social senza accorgercene, come se fosse un movimento involontario e completamente automatico.

Ma soffermiamoci a pensare quanto tutto questo alteri i nostri desideri, i nostri progetti e la nostra motivazione.
Vedere solo persone vincenti che ottengono subito ciò che vogliono facendoci sentire inadeguati e senza stimoli, escludendo le imperfezioni e gli errori che sono parte fondamentale del percorso di ognuno di noi.

Pensiamo a come tutto questo ci annulli e ci allontani completamente dai nostri obiettivi.

Di quanto tempo di qualità ci fa effettivamente perdere nelle relazioni sociali, con familiari o amici.

Eppure sembra banale e così ingenuo il nostro utilizzo, che parte dal visualizzare storie senza un reale senso a volerne creare una per la necessità di essere visti.
Creare post, video, storie per sentirci parte di una community; per non sentirci esclusi.
Non pubblicare, non visualizzare e non fare scrolling significherebbe per noi non esistere.

Cancellando le distrazioni e concedendo alla mente il tempo e lo spazio per ritrovarsi e mettersi in moto, ho ritrovato me stessa, la mia motivazione e la mia creatività.
Senza considerare il netto miglioramento dei livelli di ansia e stress, o della qualità del sonno.

Mi hanno chiesto “Ma come fai? Cosa fai prima di addormentarti?”
È vero, è abitudine comune fare il cosiddetto “scrolling” sui social prima di dormire, io ho solo ritrovato del tempo per me stessa, più tempo per riflettere, per fare un resoconto della giornata e programmare la successiva, o molto semplicemente leggere un libro, rendendo anche quei minuti prima di dormire produttivi.

Un netto cambiamento di qualità della vita.

Quindi l’off-social, serve davvero?

La tecnologia è fondamentale, ma troppo spesso ne abusiamo. Questa pausa mi ha fatto rendere conto di quanto tempo sprechiamo inutilmente, mi ha portato a riflettere e a cambiare le mie abitudini.

Dovremmo imparare a vivere piuttosto che guardare vivere.

Pubblicato da edizioni24

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