Elezioni regionali, la vittoria nelle due regioni annuncia il destra centro di domani

Attilio Fontana e Francesco Rocca sono stati eletti governatori, rispettivamente, di Lombardia e Lazio. Una vittoria netta, nettissima. Tanto da stroncare sul nascere qualsiasi recriminazione a sinistra sulle alleanze non stipulate, sugli accordi non chiusi e sugli angoli non smussati. Sia Fontana in Lombardia, sia Rocca nel Lazio hanno infatti trionfato con un margine talmente ampio da risultare incolmabile anche sommando, rispettivamente, i voti di Letizia Moratti a quelli della coalizione Pd-M5S e quelli di Donatella Bianchi all’alleanza Pd-Terzo polo. Vince, dunque, la maggioranza di governo. Perde, e di brutto, la variopinta opposizione che tenta di sbarrarle il passo. E non è poco, per quanto scontato apparisse (e lo era, in fin dei conti) il risultato finale.

Lombardia e Lazio non sono solo regioni importanti, sono regioni-simbolo. La prima è la locomotiva d’Italia, messa a dura prova dalla furia del Covid e dalle polemiche che ne hanno investito il modello sanitario. Qui la vittoria va ben oltre i numeri, perché la coalizione a sostegno di Fontana ha dovuto fronteggiare non solo l’assalto dell’asse Pd-M5S, ma anche l’insidia di un Terzo polo raccolto sotto le insegne di lady Moratti, già volto storico del centrodestra milanese. Gli exit-poll le accreditano consensi tra il 9,5 e il 13,5 per cento. Una débacle per una candidata che, al netto di ogni legittima tentazione propagandistica, parlava apertamente di vittoria. Una storia, la sua, che meritava ben altro finale di parabola.

E veniamo al Lazio. A differenza della Lombardia – dove Fontana è una conferma – la vittoria di Rocca consente al centrodestra di conquistare un altro feudo “rosso” (nel centro-Italia manca solo la Toscana). Parliamo della regione che ospita Roma, con tutto quel che questo significa non solo in termini di simbolismo politico ma anche di scelte future, a cominciare dalle riforme costituzionali relative ai nuovi poteri della Capitale. Il trionfo di Rocca rende ora il centrodestra protagonista di tale processo anche sotto il profilo territoriale. Obiettivo, questo, imprescindibile per il decisivo radicamento del centrodestra a trazione Fratelli d’Italia. La performance registrata dal partito di Giorgia Meloni – 31,9% nel Lazio, 22,8 in Lombardia – autorizza a a ritenere la vittoria dello scorso settembre non come un episodio, ma come l’inizio di un’onda lunga destinata a durare.

Pubblicato da edizioni24

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