Ecr, la promessa della Meloni: “Noi conservatori cambieremo le balbettanti istituzioni europee”

 È il primo appuntamento internazionale dell’Ecr dopo la pandemia. Dalla sala dell’Hotel Excelsior di Roma Raffaele Fitto apre i lavori della tre giorni del gruppo dei Conservatori e riformisti al Parlamento di Strasburgo. Fa gli onori di casa e sottolinea la posizione netta, senza tentennamenti, dimostrata nella crisi russo-ucraina. “In queste ore affronteremo le questioni più dirompenti grazie al contributo del mondo accademico e della politica. Proprio dall’Italia, paese sul quale ancora pendono i giudizi di chi  vorrebbe continuare a darci le patenti, insieme a voi testimoniamo il livello di credibilità di una delle maggiori famiglie politiche europee“.

È Giorgia Meloni, nella doppia qualità di presidente di Fratelli d’Italia e dell’Ecr Party, a inaugurare il meeting dei conservatori e riformisti europei che si svolge a Roma (fino a venerdì 1 luglio), “culla della civiltà europea”. “La vostra presenza è significativa. Questa tre giorni affronterà le grandi questioni del nostro tempo. Sulle quali abbiamo dimostrare serietà e studio. Che sono alla base delle nostre scelte. Qualche mese fa ci siamo interrogati sul futuro del nostro gruppo europeo. E la nostra scelta di difendere la nostra specificità  e mantenere la nostra identità oggi ci permette di assumere posizioni forti. Se avessimo privilegiato la scelta della logica numerica – dice la Meloni –  non potremmo dare un messaggio così forte. Contro l’approccio balbettante delle istituzioni europee. In tante occasioni noi conservatori siamo stati pionieri. Ringrazio tutte le delegazioni degli Stati membri e Fratelli d’Italia. Che è stato dato per spacciato fin dalla nascita. E che oggi si impone come primo partito italiano”.

L’ex ministro della Gioventù, giacca bianca, camicia blu marine, rivendica la capacità dell’Ecr e dei partiti nazionali di saper leggere la realtà. A differenza dell’approccio ideologico della sinistra. E il merito di aver posto in anticipo grandi temi che oggi sono al centro del dibattito. “Chiedevamo un’Europa che facesse meno ma facesse meglio. Non ci sbagliavamo. Volevamo un’Europa che si attrezzasse per l’indipendenza energetica, per una difesa e una politica estera degne di questo nome. Ancora oggi l’Europa fa finta di non vedere, dicendo che tutto ha funzionato tutto bene. Ma non mi sembra”, incalza la Meloni di fronte alla sala gremita di stampa e delegati europei.

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