Ecco la ricetta di Saviano per Caivano: non arrestare nessuno. “Baby Gomorra? E’ colpa del Covid”. Qualcuno lo aiuti, è irrecuperabile

Nessuna autocritica per gli “eroi” di Gomorra seminati a Napoli grazie ai suoi libri e alle sue serie tv, neanche un accenno a quella cultura della forza e della sopraffazione che tanti successi ha mietuto grazie ai suoi personaggi criminali. Nulla, per Roberto Saviano la colpa della recrudescenza criminale degli ultimi anni, a Napoli, è delle scuole chiuse per Covid e a nulla valgono le operazioni di polizia che il governo sta realizzando nelle aree a degrado criminale, Caivano in primis. Gli arresti, per lo scrittore, a cui oggi La Stampa dedica una paginata, sono inutili, anzi, deleteri, perché riempiono le carceri che “sono le vere palestre del crimine“, sostiene.

Un delirio, insomma, con l’obiettivo di andare a parare contro l’odiato governo. “Peggio di uno slogan. Dire ‘lo Stato c’è’, dove invece è assente, deresponsabilizza tutti. Se lo Stato c’è, perché dovrei esserci anch’io? Se lo Stato c’è, allora le cose si sistemeranno presto. Ieri notte una stesa, ma dirò di più: Giovanbattista Cutolo è stato assassinato il giorno in cui Meloni era attesa a Caivano per una visita annunciata. Ovviamente è una tristissima coincidenza che però ci dice tanto su come questo governo, ma in generale la politica e le istituzioni, vengono valutate dal mondo criminale… Tutto ciò che il populismo sovranista tocca diventa pura propaganda. È stato così per tutto, per lo stato dell’economia italiana, per l’immigrazione…”.

Il decreto Caivano, per Saviano, non serve a nulla: “Sono parole drammatiche, insensate e che con il sistema giudiziario e carcerario italiano (sovraccarico il primo, letteralmente al collasso il secondo) non hanno alcuna speranza di essere attuate. Il carcere oggi è una palestra di crimine nel nostro Paese, e la repressione ha senso solo quando ogni deterrente ha fallito. Ma se qui in Italia non si fa prevenzione, come si può pretendere di punire?”.

Bocciati anche le misure sui minori: “Come potrei essere d’accordo con una misura tanto assurda! Quando studiai le ‘paranze’ di Napoli, ormai dieci anni fa, e ne scrissi diffusamente, avvertii che erano un fenomeno in crescita. Sa cosa ha dato un impulso enorme? Le scuole chiuse durante il Covid. La giunta regionale guidata da De Luca ha giocato col fuoco e oggi ci stiamo bruciando. A partire dall’ottobre 2020, le scuole erano aperte pressoché ovunque in Italia, tranne nelle regioni del Sud, quelle dove già la dispersione scolastica raggiungeva percentuali drammatiche…”. Lo Stato non c’è, pensa solo alle manette, per lo scrittore di Gomorra: “Non servono…”. Meglio i libri, i suoi, ovviamente.

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