Don Biancalani, il don che teneva i migranti tra topi e rifiuti, è ossessionato da Salvini: “Non lo voglio ministro”

Don Massimo Biancalani, il parroco di Vicofaro (Pistoia) che da anni offre accoglienza a centinaia di migranti dentro la chiesa locale, è famoso dal 2017 da quando il sacerdote ha portato alcuni migranti in piscina e quelle foto, pubblicate sui social, avevano fatto infuriare Matteo Salvini. Con il leader della Lega la guerra a distanza continua da 5 anni, ma le sue preoccupazioni sono ben altre in questi giorni.

Don Biancalani è stato infatti condannato dal tribunale di Pistoia, dopo una serie di controlli dentro la parrocchia che avevano rilevato gravi carenze igienico sanitarie e inadempienze nel risolverle. « Mi è stato spiegato che la pena prevista sarebbe stata di un mese di carcere, ma che con la sospensione condizionale è applicabile la sola ammenda pecuniaria equivalente a 1.200 euro. Un esito che non mi aspettavo». La chiesa di Vicofaro è da tempo al centro di polemiche, soprattutto per il sovraffollamento e le condizioni igieniche all’interno. Lo scorso anno durante un controllo dell’Asl erano state trovate all’interno 110 persone, in precedenza anche 150. Poi la presenza di numerosi topi e problematiche legate al distanziamento per i contagi Covid. Nel perimetro esterno diversi rifiuti organici, materassi, reti e cassette di legno.

Il prete toscano guarda con preoccupazione a quello che potrebbe accadere per le politiche migratorie se al Mit dovesse andare il segretario della Lega Salvini, come trapela dai rumor del totoministri. “Il ‘volto’ della Meloni – osserva – ora appare ripulito e in termini accettabili per l’Europa ma speriamo che il ministero delle Infrastrutture non vada nelle mani di Salvini. La delega alla Guardia Costiera e alle Capitanerie di porto gli consentirebbe di continuare a bastonare chi fugge da guerre e da altre situazioni terribili”.

Don Biancalani spera che “questo personaggio non venga accontentato. E’ continuamente a caccia di consensi. Meloni vigili perché i migranti non possono essere il capro espiatorio. Bisogna attrezzarsi per integrare chi fugge da situazioni orribili. Su questi temi non possiamo avere politiche a livello di Ungheria e Polonia. Confido molto in Mattarella”.

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