Daniele: Quirinale, votazioni, Berlusconi si, Berlusconi no… sembra un valzer viennese. Ai politici interessa solo una cosa: pagnotta garantita e poltrona (Vota Draghi Vota Draghi)

By Gaetano Daniele

Che rottura di coglioni questa elezione del nuovo presidente della Repubblica. Sembra il solito valzer viennese. Tra nomi di bandiera, e Berlusconi che ci aveva creduto fino a quando si è reso conto che avrebbe preso una bidonata di quelle uniche che gli avrebbero fatto chiudere la carriera con uno strorzo sulla schiena. Tanto è vero che è corso ai ripari ritirando la sua candidatura finendo per farsi ricoverare. È un grande. È un grande anche perché si è attaccato al ciondolo tutta la sinistra. Ah? Il problema sono io? Allora votatemi a questo… Sempre espressione del centrodestra. Unico. Si è messo in gioco per arrivare a far nominare il suo nome. Se non è un valzer è sempre la solita politica all’italiana.

Meno male che a breve si vota, il che significa che tra poco – si spera – non si parlerà più del Quirinale come della cosa più importante per l’Italia. Insomma, tra qualche giorno, sapremo chi sarà il padrone del Colle e anche noi informatori la smetteremo di rompere le balle ai lettori e agli ascoltatori con le trattative riguardanti il nome che sarà prescelto. Sulla rosa dei papabili sono già stati scritti 40.000 mila articoli, uno più scemo dell’altro, non perché i cronisti siano tutti stupidi: è la nostra politica che nuota nell’idiozia e coloro che scrivono sono costretti ad adattarsi al clima romano. “Mo ve lo spiego con il cucchiaino”, mi scuso con quelli che neanche il cucchiaino Va bene, ma più di questo non riesco a fare.

Facciamo una cosa. Votiamo Mario Draghi. Così, la politica potrà esprimere un nuovo presidente del consiglio lasciando che un’altra espressione politica possa farsi il suo bel giro nella giostra e, soprattutto, si possa arrivare a maturare quella famosa pagnotta, la pensione.

.Anzitutto non ci sono parlamentari che desiderano lo scioglimento delle Camere, per varie ragioni, la più importante delle quali è che nessun deputato e nessun senatore aspira alla disoccupazione. Ovvio, senza indennità di carica non camperebbero, e le possibilità di essere rieletti sarebbero ai gradi di Bolzano.. Allora tanto per fare un po’ di casino, i politici hanno pensato di candidare Berlusconi, il quale se fosse stato eletto ci sarebbe stato da morire dal ridere: immaginate la faccia di Lerner, Fazio, Marco Travaglio e quella dei suoi innumerevoli detrattori. Avrei dato tutto quello che ho in tasca oggi (13 euro) affinché si fosse verificato una simile eventualità, ormai dal Palazzo non mi aspetto altro che mi faccia divertire. Le burlesque.

Poi vi risparmio l’elenco di altri pretendenti al trono: Casini e Franceschini, che stanno alla più alta istituzione nazionale come io alla voce di Bocelli. Casini è talmente democratico che in una riunione politica, mentre fui delegato da un noto consigliere provinciale a rappresentarlo, uno dei suoi onorevoli più autorevoli come l’onorevole Ciro Alfano, ebbe a dirmi che il mio referente non era neanche in pelo del suo ca××o, finendo per fargli una risata in faccia. La massima espressione dei democratici alla casini. Altri, invece, erano più diplomatici, quando avevano bisogno di qualcosa, si avvicinavano e ti dicevano: “ollare là… È… facciamo così. . Poi così… tu.. sccc.. capisc a me”.. Ma che cazzo hai detto? Fai cosi e non ti preoccupare. . Ma così come? Si capivano da soli. Grande Casini.

L’unico nome che non faccia venire l’orticaria né al popolo né ai suoi rappresentanti (si fa per dire) è Draghi. Dal quale, peraltro, chiunque bazzichi per Montecitorio e luoghi affini spera in cuor suo di essere commissariato. Infatti finché c’è lui c’è speranza di sopravvivenza. Altrimenti, come scrivevo, chiunque arrivasse al posto suo, creerebbe un grave problema: chi potrebbe garantire la continuazione dello status quo? Quando si parla di poltrone c’è poco da scherzare. Basti pensare a Napolitano, pur di non andare a casa i politici lo confermarono per un secondo mandato, inclusi gli anticomunisti storici che nella circostanza passarono sopra al fatto che il presidente rosso, rosso come la passata Mutti, avesse approvato l’invasione della Ungheria da parte dei carrarmati sovietici. E si dice oggi che Berlusconi sarebbe divisivo. Ma andate affamculo e dite che vi ho mandato io. Parliamoci chiaro una volta per tutte: siccome Draghi è l’unico uomo non espresso dagli intriganti partiti, è anche il solo di cui ci si possa fidare. Anche perché a lui toccherebbe nominare il proprio successore quale primo ministro e, supponiamo che designerebbe un tizio a sua immagine e somiglianza garantendo alla marmaglia dei politici la sopravvivenza in aula. Accetto scommesse, anche onerose, che la vicenda si concluderà così. O peggio? Io punto 13 euro. Non fa niente che oggi salto i pasti.

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