Daniele: “La sinistra ormai è fusa, in preda ad uno spirito di protagonismo a dir poco delirante”

By Gaetano Daniele

Alla Scala di Milano, Viva l’Italia antifascista, ha urlato un giornalista. Ma lo avete visto? Un personaggio! Non azzecca una scopa. Chiaramente in spregio a Ignazio. Ma non faceva più bella figura se avesse urlato Viva Israele? In rispetto a Liliana Segre? Viva dal verbo vivere, intendo. Come auspicio pro futuro affinché Israele possa vivere e sopravvivere. Visto che sia la mattanza del 7 ottobre che lo slogan geoestintivo del from the river to the sea (sempre che si sappia di quale river e di quale sea si parli!) confermano solo l’odiosa volontà da parte di non pochi dell’esatta e brutale intenzione contraria! Davvero dopo i fascisti da operetta l’Italia democratica ha bisogno degli antifascisti da opera? Non ci tocca già sorbirci cabarettisti dalla mattina alla sera? Ora ci si mettono pure questi?

La sinistra ormai ha perso di credibilità che si tramuta in consenso, più viene cavalcato l’allarme fascismo che ci ha ormai rotto i coglioni in modo irrimediabile. Credevo che i progressisti avrebbero abbandonato, avendone testato l’inutilità, avendo verificato più e più volte che paventare il ritorno delle camice nere in caso di trionfo elettorale della destra non garantisce la vittoria della sinistra bensì la sconfitta, il tanto amato fantasma del fascismo, che tuttavia seguita ad essere sventolato ovunque. Della serie: aiuto aiuto i fascisti… e l’Italia li votò! E che fai? Continui a gridare aiuto aiuto i fascisti? Ma allora siete proprio coglioni?

Martedì sera su La7 non si faceva che parlare di governo fascista, non facevano che piovere anacronistiche e infondate, quindi folli, accuse di fascismo su Meloni, Salvini, La Russa. Osservo sconcertato questo show e ne desumo soltanto un elemento che ormai è emerso con prepotenza agli occhi della opinione pubblica: i progressisti sono così deboli, confusi, in crisi, inconsistenti che non hanno altro che il fascismo a cui ricorrere nel tentativo di fare opposizione. Provo persino pena. Quasi non me la sento di infierire. Questa gente è rimasta al secolo scorso, è indietro di oltre 80 anni. Lasciamoli blaterale di fascismo e commiseriamoli.

A me personalmente non me ne frega un cazzo se un tizio a teatro urla Viva l’Italia antifascista. Se glielo hanno suggerito di dire, oppure se lo è sentito di dire, ha fatto bene. Come ho già avuto modo di sottolineare, quell’uomo non ha compiuto alcun reato e la Digos, nell’eseguire quel controllo, non ha abusato di alcun potere, limitandosi ad esercitare ruolo, competenze, facoltà, doveri. Credo anche che urlare in un luogo pubblico, a prescindere dalle parole pronunciate, possa costituire un disturbo, dunque possa configurare un reato. Quindi il controllo ci stava, tanto più in quella situazione in cui nel pomeriggio c’erano state tensioni, erano presenti autorità, si contestava la presenza di La Russa accanto a Segre, e non si capisce perché. Il dispiegamento degli agenti è routine in determinate circostanze, allo scopo di garantire la sicurezza di tutti. Quindi di cosa cazzo stanno parlando?

La sinistra ormai è risaputo, è ambigua: essa non sta con Israele, con gli ebrei aggrediti, ma con l’aggressore, scende in piazza accanto a chi tifa per Hamas. E questo è innegabile, è accaduto ripetutamente da quando si è riacceso questo storico conflitto. Insomma, a questi progressisti non va giù che Liliana Segre sia seduta accanto a Ignazio La Russa ma va giù quello che Hamas ha compiuto il 7 ottobre contro il popolo ebreo: sequestri, stupri, decapitazioni, uccisioni di massa, deportazioni.

Non mi stupisco più di questi buffoni radical chic, i quali in testa hanno la segatura. Accettiamoli così come sono, stupidità inclusa. E facciamocene una volta per tutte una ragione!

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