“Da loro simpatia verso chi aggredisce gli agenti”. Il Premier Meloni stronca l’opposizione

By Francesca Galici

Nel freddo fuori stagione di Potenza, nella piazza gremita del capoluogo lucano, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, la volata finale al governatore uscente, l’azzurro Vito Bardi per la chiusura della campagna elettorale. “Grazie per essere qui nonostante il clima non clemente, siete usciti di casa lo stesso e allora di devo doppiamente ringraziare…”, ha detto il presidente del Consiglio dal palco alla folla che ha gremito piazza della Prefettura.

Tanti i temi affrontati dal premier, che ha fatto il punto sull’anno e mezzo a Palazzo Chigi, soprattutto il ragione del lavoro fatto da questo esecutivo. “È finita la Repubblica delle banane dove i prevaricatori la fanno sempre franca e la sinistra si può stracciare le vesti quanto le pare, non mi interessa fin quanto si straccia le vesti so che sono sulla strada giusta”, ha detto Meloni. Salvini ha ribadito che questo esecutivo durerà “fino alla fine della legislatura, Schlein e Conte si mettano l’animo in pace”. E da parte di Tajani c’è stata la sottolineatura che “il buongoverno paga, chi lavora in maniera positiva è apprezzato anche al di là dei confini della propria coalizione”. Il presidente del Consiglio ha replicato anche a chi cerca l’affondo sul governo in merito al tema dell’aborto, invitando i presenti a non credere “alle fake news, dicono di noi che litighiamo ma noi al mattino ridiamo di quelle ricostruzioni, tentano di mettere zizzania per rallentare l’azione di governo. L’unico modo per misurare la compattezza di un governo è valutare la velocità con cui riesce a lavorare”.

E questo governo, in un anno e mezzo, ha “fatto molto più di quanto fatto dai governi di sinistra tenuti insieme con lo scotch”. E rivolgendosi all’opposizione, ha invitato a non fare “la morale sul fisco e la sanità. Le tasse non sono una cosa bellissima, ma necessaria. Voglio un fisco amico e uno Stato che non vessa”. E dal palco di Potenza, sempre riferendosi all’opposizione e a coloro che in questo giorni, dopo l’assalto de La Sapienza, hanno ripreso il solito refrain contro la polizia, facendo da megafono alle rimostranze dei collettivi di piazza, il premier ha voluto esprimere “solidarietà alle Forze dell’ordine per l’ennesima aggressione di qualche giorno all’Università La Sapienza di Roma, visto che nessun esponente del centrosinistra lo ha fatto: evidentemente perchè simpatizza di più con chi li aggredisce”.

Quindi, sulla riforma delle autonomie, ha punzecchiato gli oppositori: “Hai voglia a dire il governo abbandona il Sud. Figuratevi se io che credo nell’Italia più di ogni cosa potrei lasciare metà di questa nazione indietro. Hanno sbagliato interlocutore. Non mi stupisce che quelli che si scagliano contro l’autonomia differenziata più degli altri sono quelli che hanno i peggiori parametri in Italia”.

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