Covid, torna l’incubo. Il governo valuta nuove restrizioni: coprifuoco alle 20 e negozi chiusi

I contagi corrono. Preoccupano i numeri delle terapie intensive: con 2.475 occupati e soprattutto 232 nuovi ingressi registrati ieri. Numeri che si avvicinano di molto alla soglia dei tanto temuti tremila ricoveri. Il nuovo Dpcm che entrerà in vigore da domani sabato 6 marzo e avrà validità fino al 6 aprile, con le vacanze pasquali comprese, non prevede nuove chiusure, soprattutto per quanto riguarda regioni e comuni in zona gialla. A rimetterci sono in particolare gli spostamenti, che restano vietati anche il giorno di Pasqua e Pasquetta.  Ma se i dati continueranno a peggiorare si penserà a chiusure. Le ipotesi sul tavolo potrebbero essere indirizzate a limitare gli spostamenti non necessari e i contatti tra la popolazione.

Ecco perché per evitare il peggio il governo Draghi starebbe studiando un piano di contenimento con misure più dure a Pasqua e Pasquetta. Esattamente come aveva fatto il governo Conte.  Sul tavolo ci sarebbero anche altre restrizioni nei giorni pre-festivi e in quelli successivi. Il Corriere della Sera parla di una nuova stretta se la curva dei malati continuerà a salire. Come riportato dal quotidiano milanese, i ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari regionali Mariastella Gelmini continuano a ripetere che «i prossimi quindici giorni saranno decisivi, dobbiamo monitorare l’effetto delle ordinanze sul cambiamento di fascia».

E tutto ciò mentre il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha ipotizzato nei giorni scorsi una zona “giallo intenso”, che ipotizza il coprifuoco anticipato alle 20 e la chiusura di alcuni negozi.  Per il momento si tratta solo di un’idea. Le scelte dipenderanno dalla pressione sulle strutture ospedaliere dei prossimi giorni.

I provvedimenti, oltre al coprifuoco anticipato, potrebbero riguardare la chiusura di negozi e centri commerciali. Ma potrebbero essere imposti nuovi limiti agli spostamenti.  Potrebbero scattare nuovi divieti anche per gli spostamenti non necessari per motivi di lavoro, salute e urgenza. La limitazione potrebbe riguardare le visite a parenti e amici.

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