Corteo antifascista a Milano, i “pacifisti” dei centri sociali accarezzano i poliziotti a suon di calci.e pugni: un agente ferito

E meno male che si dichiarano “pacifisti”… Un agente di polizia è rimasto ferito durante il tentativo di bloccare il corteo dei centri sociali per l’Ucraina, svoltosi nel pomeriggio a Milano. Fonti della questura spiegano che il corteo, organizzato dalla Rete Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale e partito da piazza Fontana, era giunto in Largo Cairoli quando “un gruppo di circa 70 persone, esponendo striscioni e accendendo fumogeni, si è staccato contravvenendo alle indicazioni di via Fatebenefratelli, per tentare di accedere in Foro Bonaparte facendo pressione per alcuni minuti sui reparti inquadrati di polizia e carabinieri”.

“Il contingente della forza pubblica ha contrastato e respinto i facinorosi riconducibili all’area antagonista e nelle brevi ma concitate fasi di contatto, è stato ferito un funzionario di polizia”. Nel frattempo si stava svolgendo il corteo di estrema destra organizzato dal coordinamento Uniti contro la Guerra che, dopo essere partito da piazzale Cadorna, si stava dirigendo verso piazza Santa Maria delle Grazie, dove era prevista la conclusione.

Due cortei di espressione contrapposta, dunque, nelle vie del centro: rappresentanti dei centri sociali ed esponenti della destra radicale a poca distanza l’uno dall’altro per l’Ucraina. I primi si erano dati appuntamento alle 15 in piazza Fontana per dimostrare che “Milano ama la libertà, contro ogni guerra e ogni fascismo”, ma anche per protestare “contro l’iniziativa organizzata dai neofascisti a sostegno dell’aggressione Russa all’Ucraina”.

Gli altri si erano dati appuntamento in piazzale Cadorna per una fiaccolata,nonostante il tentativo dell’Anpi di bloccare la manifestazione. Il  presidente dell’Anpi, Roberto Cenati, aveva scritto direttamente al sindaco di Milano, Beppe Sala, per chiedergli di prendere “pubblica posizione” contro il corteo previsto per il 4 dicembre da “Lealtà e Azione prendendo a pretesto la mobilitazione contro la guerra”. “Lealtà e Azione si è sempre ispirata al pensiero del generale delle Ss Leon Degrelle e a quello di Corneliu Codreanu, fondatore negli anni Trenta della Guardia di ferro romena, movimento nazionalista e antisemita”, si legge nella lettera.

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