“Commissione d’inchiesta sull’accoglienza”. Soumahoro fa una richiesta, ma non si capisce neanche lui…

Una commissione parlamentare di inchiesta per svolgere ricerche e indagini sul sistema d’accoglienza in Italia. A chiederne l’istituzione è stato il deputato Soumahoro ex sindacalista dei braccianti in prima linea nelle battaglie pro-migranti. La prima reazione alla notizia è abbastanza scontata, per quanto provocatoria: chissà se l’eventuale commissione si interesserà anche degli scamdali che hanno travolto le Coop, finite al centro di accertamenti giudiziari per presunte irregolarità nella gestione. A rigor di logica dovrebbe essere così, anche se – nella propria istanza sull’argomento – il deputato ha piuttosto preferito stigmatizzare l’atteggiamento dell’Europa e i decreti governativi degli ultimi anni. Altro focus, insomma.

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato ho depositato una proposta di legge per istituire una commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza dei cittadini provenienti da paesi terzi, richiedenti asilo e/o titolari di protezione internazionale“, ha annunciato Soumahoro in una nota. Il parlamentare di origini ivoriane ha poi motivato così la propria istanza: “L’ho fatto in questa giornata per mettere, ancora una volta, al centro il valore della vita umana e soprattutto quelle vite che la Fortezza Europa ritiene sacrificabili in nome della protezione delle frontiere e dell’inesistente razza superiore“. L’attivista per i diritti umani ha poi spiegato che – se approvata – la commissione d’inchiesta “svolgerà ricerche e indagini sul sistema di accoglienza su tutto il territorio italiano, con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria come prevede l’articolo 82 della Costituzione, al fine di comprendere con rigore metodologico eventuali criticità e di indicare possibili miglioramenti“.

Queste indagini “saranno anche occasione per verificare l’impatto che le leggi approvate nel nostro Paese negli ultimi anni, come ad esempio la legge Minniti e i vari decreti sicurezza, hanno avuto sul sistema di accoglienza“, ha proseguito l’ex sindacalista dei braccianti, volgendo lo sguardo verso alcuni legittimi provvedimenti politici da lui non condivisi. “Essere costretti a scappare verso l’ignoto, lasciando la propria terra e i propri affetti, è un dramma che segna per sempre la vita di un rifugiato. Per questo, chi fugge da guerre o persecuzioni deve essere tutelato e assistito da un sistema solido ed efficiente“, ha concluso il parlamentare.

Sarà certo un caso, ma il deputato ha parlato di Europa, di leggi e di decreti, senza però menzionare le criticità emerse anche in passato nella gestione dell’accoglienza operata dai privati, in specifici casi diventata (secondo gli accertamenti delle forze dell’ordine  e delle autorità giudiziarie) un business vero e proprio sulla pelle dei migranti. Peraltro, come noto alle cronache, nei mesi scorsi a finire al centro di procedimenti giudiziari e di accuse era stata pure la gestione di una delle cooperative pro-migranti della famiglia Soumahoro. Gli indagati per le presunte irregolarità ora rischiano il processo.

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