Caso Ugo Russo il garante dei detenuti Pietro Ioia: “Non do la colpa al carabiniere, ma a Napoli col Rolex non ci giri”

By Valentina Izzo (per ith24)

Fa ancora discutere la morte del giovanissimo rapinatore, che ha perso la vita a Napoli durante un tentativo di rapina per mano di un carabiniere in borghese.

Ad intervenire al programma radiofonico La Zanzara di Cruciani, è Pietro Ioia, garante dei detenuti per il comune di Napoli ed ex detenuto, che chiosa: “Per me due sono le vittime. Il carabiniere ed il ragazzo. Non mi sento di stare dalla parte del carabiniere o del ragazzo. Però penso che la reazione del giovane carabiniere è stata un poco eccessiva, infatti è accusato di omicidio volontario”. E alla domanda se il tutto poteva essere fermato prima, Ioia risponde: “Si, si, al primo colpo al petto si poteva fermare. E poi noi sappiamo com’è questa città, come si fa a camminare con un Rolex in coppa o’ braccio, insomma, sai che più o meno puoi subire una rapina. Tu sei carabiniere. Devi sapere queste cose. Io col Rolex al braccio a Napoli non ci cammino. La colpa non la do al carabiniere, però…Il punto fondamentale è che col Rolex al polso a Napoli non giri. Guarda che il sindaco ha fatto un’ordinanza proprio per i turisti col Rolex da anni. Lasciate il Rolex in albergo e mettete l’orologio di plastica”. 

Napoli è spaccata a metà è c’è chi si schiera col 15enne defunto. E anche su questo Ioia ha spiegato il suo punto di vista: “Lì c’è consenso solo per l’età del ragazzo, ma nel cuore nostro sappiamo che il ragazzo ha sbagliato. Perché il guaglione teneva 15 anni, p***a miseria. Non si può morire così a 15 anni a Napoli. Era meglio se lasciava a casa la pistola e l’orologio. Sappiamo com’è Napoli. Senza Rolex non succedeva”. 

Certo che a sentire che in un paese libero dobbiamo privarci di uscire con l’orologio di marca al polso, perché a rischio rapina, fa un po paura. D’altro canto, non si possono abbandonare quartieri a rischio e poi pretendere che nascano rose rosse….

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