Olaf Scholz, si dimette?: il caso della spia russa

Le indiscrezioni che arrivano dalla Germania sono clamorose. Si parla di Olaf Scholz, il cancelliere, il cui governo è nel caso: i sondaggi lo stroncano, tre quarti della Germania è contro di lui. Poi il Paese è in recessione, entrato in una spirale di crisi economica che sembra irrisolvibile. E dalle conseguenze pesantissime,

Ma non è tutto. Come scrive Repubblica, apparentemente la Spd, il suo partito, continua a sostenere Scholz. Ma in molti temono, o forse si augurano, che altro possa travolgere il suo governo, costringendolo alle dimissioni. Ipotesi confermata anche dal fatto che già si fa il nome del successore, ovviamente a porte chiuse: tutte le piste conducono al ministro della Difesa, Boris Pistorius. In tutti i sondaggi, è il politico più popolare in Germania dopo il presidente della Repubblica Steinmeier.

Cosa potrebbe travolgere Scholz? La risposta la offre sempre Repubblica, che dà conto delle brutte voci che circolano al Bundestag: il pericolo viene dalla Russia di Vladimir Putin. “Due fonti parlamentari tedesche sussurrano a microfoni spenti che l’unico nome che il cancelliere socialdemocratico debba temere è quello di Jan Masalek, l’ex enfant prodige della finanza tedesca tramutatosi improvvisamente nel corresponsabile del più grave scandalo finanziario della storia: Wirecard“, scrive Repubblica.

Marsalek è l’ex direttore operativo di Wirecard, appunto, una Paypal tedesca per anni sostenuta da Scholz quando era ministro delle Finanze. Peccato che poi sia esploso il sospetto: Marsalek sarebbe una spia al soldo di Mosca. E quando Wirecard fallisce, ecco che Marsalek sparisce nel nulla, così come spariscono due miliardi di euro. Un fallimento totale per il govern tedesco all’epoca con Angela Merkel cancelliere. Ma non solo: “Il punto è che nel 2020 Masalek, qualche settimana dopo la misteriosa sparizione in Germania, riemerge a Mosca, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche. Nel frattempo è ricercato dall’Interpol, ma secondo varie inchieste sarebbe sotto l’ala protettiva dei servizi segreti Fsb”, aggiunge Repubblica. Tanti elementi e altrettanti sospetti, insomma. La tempesta perfetta che potrebbe, a breve, spazzare via Olaf Scholz.

Pubblicato da edizioni24

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