Caso Messina Denaro, arrestata l’insegnante Laura Bonafede: favoreggiamento e procurata inosservanza di pena

Laura Bonafede, l’insegnante di Campobello di Mazara figlia del capomafia locale, indagata per i suoi rapporti col boss Matteo Messina Denaro e sospesa dall’insegnamento è stata arrestata dai carabinieri del Ros, su richiesta della Dda di Palermo, con l’accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, reati aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra.

Contemporaneamente le forze dell’ordine stanno eseguendo numerose perquisizioni nella provincia di Trapani nell’ambito di un’operazione che rappresenta la prosecuzione dell’indagine del 16 gennaio quando venne arrestato il boss latitante e, poi, Giovanni LuppinoAndrea Bonafede, il medico Alfonso Tumbarello, la sorella del boss Rosalia Messina DenaroAndrea BonafedeEmanuele Bonafede e Ninfa Lorena Lanceri.

Una rete che, in una maniera o nell’altra, ha consentito a Matteo Messina Denaro di proseguire la sua latitanza indisturbato potendo contare sul supporto non solo logistico offerto da queste persone.

Laura Bonafede era stata ripresa in un supermercato dalle telecamere mentre faceva la spesa insieme a Messina Denaro due giorni prima che lo arrestassero. E gli investigatori hanno accertato che faceva la spesa per lui quando pensavano che l’uomo fosse stato contagiato dal Covid. Ma sono state soprattutto le sue lettere al boss ad averla inguaiata poiché dimostrano non solo la sua piena consapevolezza di chi avesse di fronte ma anche il fatto che Laura Bonafede proteggesse la latitanza del capomafia al quale si sentiva sentimentalmente legata.

Nella documentazione in mano agli inquirenti Laura Bonafede scrive a Messina Denaro dichiarandosi e lamentando il fatto di vederlo troppo spesso accompagnato da un’altra donna, Ninfa Lorena Lanceri la quale, assieme al marito, Emanuele Bonafede, anch’egli arrestato, ospitava il boss in casa.

Cugina del geometra Andrea Bonafede che ha prestato i suoi documenti al bosscugina del dipendente comunale, anche lui di nome Andrea Bonafede, che faceva avere a Messina Denaro le ricette mediche necessarie alle terapie da affrontare per le cure del tumore che lo aveva colpito, e di Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del capomafia arrestato insieme alla moglie Lorenza Lanceri, la maestra è sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, in carcere per due omicidi compiuti su ordine proprio di Messina Denaro.

Pubblicato da edizioni24

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