Trema ancora la terra nella zona di Pozzuoli e Napoli. Anche oggi primo ottobre dalle ore 15,33, come segnalato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è in corso uno sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei. Alle 15.33 è stata registrata la scossa maggiore con magnitudo 2.9. In seguito all’evento la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile. “La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma dalle prime verifiche al momento non sono stati segnalati danni”.
Da giorni l’area è oggetto di uno sciame sismico sempre più frequente e di maggiore intensità: l’evento più forte si è registrato il 27 settembre: un terremoto di magnitudo 4.2, la più alta degli ultimi 40 anni. “Il bradisismo si è riattivato più di dieci anni fa, solo che la velocità con cui il suolo si sta innalzando sta aumentando. E questa velocità di innalzamento produce la sismicità che conosciamo”, ha spiegato qualche giorno fa Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv che non ha nascosto le sue preoccupazioni. Al momento “per quanto ne sappiamo il magma è ad una profondità di oltre 5-6 km quindi distante dalla superficie anche se, nel caso dovesse trovare vie di fuga per una risalita, i tempi sarebbero estremamente rapidi, nell’ordine delle ore”.
Quindi “c’è da prestare massima attenzione a questo fenomeno”. L’Ingv sta “verificando quale può essere la variazione dei gas emessi”, un elemento significativo di una eventuale evoluzione. “Chiaramente – ha ribadito Doglioni – siamo estremamente preoccupati nel senso che è massima l’attenzione e quello che vedremo nelle prossime giornate ci dirà un pò quello che è il trend. Anche se sono fenomeni che non si esauriscono nell’arco di pochi giorni”. I timori sono legati “sia alla sismicità, sia al fatto che queste temperature in particolari località potrebbero dare delle piccole esplosioni freatiche che non sono eruzioni di magma, ma è acqua che in questo stadio super critico può dare delle esplosioni. Quindi, considerato che negli ultimi mesi la sismicità non ha fatto altro che aumentare – sia in termini di numero di eventi, ravvicinamento degli sciami, aumento dell’energia – in questo momento non vediamo la fine“. Dunque “può darsi che arrivi rapidamente come può darsi che invece l’evoluzione possa essere ancora più dirompente”.