Caivano, “Stile di vita ha favorito il reato”. La relazione surreale sullo stupro al Parco Verde

Ancora uno stupro di gruppo, ancora perpetrato da giovanissimi contro giovanissime. Dopo quello di Palermo, a scuotere l’opinione pubblica è arrivata la notizia di una violenza sessuale del branco contro due giovanissime 13enni. Gli stessi violentatori sarebbero loro coetanei, tranne un unico maggiorenne che si trova agli arresti. I fatti si sono sviluppati a Caivano, periferia estrema di Napoli, dove il degrado sociale è un’emergenza, tanto più al Parco verde, periferia della periferia già al centro di terribili eventi di crona a che hanno visto minorenni, loro malgrado, protagonisti.

L’evento si è verificato ai primi di luglio, nello stesso periodo di quello di Palermo, ma proprio perché la maggior parte degli indagati sono minorenni, per altro di età inferiore ai 14 anni, si è usata la massima prudenza anche nel divulgare la notizia. In queste ore l’agenzia Agi è riuscita a entrare in possesso della considerazione choc degli assistenti sociali su una delle due vittime, secondo i quali c’è stato uno “stile di vita che ha ‘favorito’ la perpetrazione del reato ai suoi danni, che è senz’altro frutto della grave incuria dei genitori che, con ogni evidenza, hanno omesso di esercitare sulla figlia il necessario controllo, così esponendola a pericolo per la propria incolumità”.

Non si conoscono i margini e i contenuti che hanno portato gli assistenti sociali a questa relazione, ma mettere nero su bianco che lo stile di vita della vittima, di 13 anni, ha favorito lo stupro di gruppo è una considerazione agghiacciante, che sembra spostare le responsabilità sulla famiglia, alleggerendo quella di chi ha perpetrato il reato. Il magistrato, che ha accolto la relazione degli assistenti sociali, ha basato su questo la decisione di allontanare la minorenne dall’ambiente familiare per affidarla a una comunità. La decisione del tribunale dei Minorenni è del 9 agosto ed è stata confermata il 24.

Secondo gli assistenti sociali, la giovanissima in ambito familiare è esposta “a grave pregiudizio e pericolo per l’incolumità psicofisica”. Il Parco verde di Caivano è una zona abbandonata a se stessa, dove il pericolo penetra fin dentro le case di questi giovani, che spesso vivono in un ambiente malsano, impregnato dalla malavita e dall’omertà, dove delinquere sembra spesso essere l’unica risposta alla sopravvivenza. Ma resta lo stupore nel leggere un’attribuzione di responsabilità in capo alla vittima di uno stupro di gruppo a soli 13 anni.

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