Caivano, giovedì il Premier Meloni al Parco Verde. Don Patriciello: “Doveroso dire grazie al premier”

Giorgia Meloni sarà al Parco Verde di Caivano giovedì, prima di prendere l’aereo per Atene dove è in programma il bilaterale con il premier greco Kyriakos Mitsotakis. La data della visita del presidente del Consiglio alle porte di Napoli, dove si è consumato l’orrendo stupro di gruppo sulle due cuginette di dieci e undici anni, è stata confermata anche da don Maurizio Patriciello, il parroco anticamorra che aveva chiesto a Meloni di andare, ricevendo subito un sì. Don Patriciello ha guidato il corteo dei comitati cittadini che chiedono legalità e inclusione sociale e ha ribadito quel ringraziamento già rivolto a Meloni subito dopo il Consiglio dei ministri di ieri, durante il quale il premier ha annunciato la visita e condiviso con tutto il governo l’impegno a “bonificare” la zona.

«Alla Meloni, cui abbiamo il dovere di dire grazie per aver accettato il mio invito a venire qui, chiedo: ridate questo spazio ai bambini e mettete le famiglie in condizione di andare avanti», ha detto il prete, rivolgendosi poi anche al Pontefice. «Papa Francesco, i giornalisti mi chiedono di invitarti qui al Parco Verde. Non so se ce la farai, ma sarebbe davvero bello», ha detto il parroco, sfilando dietro ai cartelli dei comitati: «Fermiamo gli spacciatori, i camorristi e gli stupratori del parco verde», «Le bambini vanno amate, non stuprate», «Ricostruiamo il parco verde», «Per fermare la violenza servono pene severe». Il corteo, partito dalla parrocchia di San Paolo Apostolo è proseguito fino all’ex centro sportivo, luogo della terribile violenza.

Don Patriciello, quindi, si è soffermato sugli interventi auspicati: «Ci vuole un esercito di maestri elementari. Il numero degli assistenti sociali deve essere quello che è sulla carta, i servizi sociali devono essere amici, devono rappresentare un supporto per le famiglie, non fare paura perché portano via i bambini. Mi auguro avvenga quanto accaduto con i carabinieri, oggi vicini alla gente del posto e visti non più in modo ostile. Vogliamo i vigili in strada, le telecamere». «Siamo nel cuore di quella che è definita la terra dei fuochi, dove vengono a sversare rifiuti da ogni dove. I territori diventano ghetti e tutto questo porta a questo. Non ci rassegniamo certo, dobbiamo andare avanti e anche se salveremo un solo bambino – ha detto il parroco – avremo fatto tanto».

Dunque, un doppio binario fatto di sicurezza, legalità, lotta alla criminalità e, insieme, di inclusione sociale, modelli positivi, costruzione di fiducia nel futuro. Non si sa ancora esattamente cosa Meloni proporrà per Caivano, ma dalle poche indiscrezioni emerse dal Consiglio dei ministri appare chiaro che la rotta tracciata è esattamente quella. Il premier, infatti, spiegando ai membri del governo che la sua «non sarà una semplice visita», ha chiarito che andrà per offrire risposte e ha parlato della volontà di «bonificare l’area, garantendo che per la criminalità non esistono zone franche» e di dare ai giovani «la possibilità di praticare sport, anche di livello». «Insieme ai ministri Piantedosi e Abodi, ritengo che il Centro sportivo debba essere ripristinato e reso funzionante, immaginando – una volta superate le formalità burocratiche, ma il prima possibile – di affidarne la gestione al gruppo sportivo delle Fiamme Oro».

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