Caivano, da FdI tutti con don Patriciello: il suo grido di dolore un velo pietoso sulla sinistra

Tutti con don Patriciello: dopo la notte da incubo vissuta a Caivano, il grido di indignazione e dolore lanciato dal parroco risuona nelle parole degli esponenti di FdI che, nell’esprimere la loro vicinanza al sacerdote da anni in prima linea contro la criminalità, ribadiscono la fermezza del governo e rilanciano su incisività e autorevolezza delle scelte operate sul caso. E alla luce dell’incubo vissuto la notte scorsa con il raid di uomini a volto coperto e pugno armato per i viali del Parco Verde, replicano alle reazioni scomposte della sinistra ai provvedimenti varati. Strali lanciati contro esecutivo e forze dell’ordine, e ricaduti a pioggia sui cittadini onesti che vivono sulla loro pelle il dramma quotidiano di dover “coesistere” in quei territori.

Una polveriera, quella di Caivano, che ancora poche ore fa ha vissuto l’ultima notte di terrore. Un inferno di spari all’impazzata e sfilate del terrore su due ruote, che lo stesso don Patriciello ha denunciato su Facebook, raccontando il raid notturno a colpi di arma da fuoco e, solo poche ore dopo, lunedì mattina, quello condotto a colpi di arma da fuoco contro un auto parcheggiata. «In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore…» scrive il parroco sui social. Aggiungendo poi in calce: «Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore».

Concludendo quindi: «Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze. Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare. Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza». Immediata la solidarietà scattata nelle fila di FdI, che con messaggi social, note e dichiarazioni ufficiali, hanno espresso solidarietà al sacerdote e alla sua comunità, nel mirino costante di criminali e violenti. Primo fra tutti a intervenire il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, che senza giri di parole ha addebitato la sinistra il peso di recriminazioni pretestuose e attacchi virulenti che hanno aizzato lo scontro politico, con buona pace del libero confronto democratico su un tema che interessa tutti.

«E voi che avete criticato l’intervento del governo e delle forze dell’ordine, vergognatevi», ha tuonato allora Foti. Proseguendo: «Basterebbero queste inequivocabili parole scritte oggi da Don Patriciello dopo una notte, l’ennesima, di spari nel Parco Verde di Caivano, per stendere un velo pietoso su di una sinistra ciarliera che ha aperto uno scontro politico anche sulla formulazione del Dl Caivano voluto dal governo Meloni. Criticando e ritenendo inutile l’operazione di polizia di qualche giorno fa. Ma si sa, la sinistra, soprattutto quella di oggi, non conosce vergogna. Cavalca il disagio sociale. E tifa contro l’Italia solamente per meri fini elettorali. La situazione a Caivano resta molto delicata, e solo con ulteriori interventi radicali sul territorio sarà possibile cambiare. O quantomeno migliorare, un contesto difficile, abbandonato per troppo tempo dalla politica. In primis proprio dalla sinistra».

Un’emergenza su cui è intervenuto poco fa Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario di Stato alla Giustizia. Che in una nota dai toni fermi, dopo aver espresso «solidarietà fraterna all’amico don Patriciello per la micidiale sfida portata dalla criminalità a lui e allo Stato», confermando il giro di vite ha anche ribadito che «il governo risponderà alla sfida con un ulteriore spiegamento di forze dell’ordine. Nessuno può pensare di sfidare lo Stato sparando all’impazzata. Non esistono più territori, tantomeno periferici, sottratti allo Stato e all’unica legge che si conosca: quella dello Stato; quella delle divise: quella della legalità».

Un impegno a proseguire, quello rinnovato da Foti e Delmastro, che ha fatto suo anche il presidente della commissione Lavoro della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, asserendo a stretto giro: «Lo Stato non retrocede, anzi, vi sarà certamente un’azione ancora più incisiva come richiesto da don Patricello, a cui ci stringiamo unitamente ai cittadini onesti di quei territori. Lo Stato non ha paura di chi ha sparato all’impazzata la scorsa notte. Se volevano intimorirci non ci sono riuscitial contrario. Questo governo combatte ogni giorno la criminalità organizzata e continuerà a farlo. A Caivano come dove necessario», ha ribadito Rizzetto con forza in una nota

Perché, ha dichiarato a sua volta anche Gimmi Cangiano, deputato campano di Fratelli d’Italia, «lo Stato non arretra. Questo governo non arretra. Il presidente Giorgia Meloni i non arretra. Lo Stato non si ferma. Lo Stato non si lascia intimorire. Lo Stato non si arrende a chi cerca di riportare in questi territori degrado, criminalità e devianza. Lo Stato ha promesso un futuro di speranza e di riscatto. E non intendiamo tornare indietro». E rinnovando vicinanza e sostegno al sacerdote che ha denunciato l’ultima notte di terrore vissuta a Caivano, ha anche aggiunto: «Stia tranquillo don Maurizio: capisco la sua ansia, il suo timore, la sua disperazione di chi combatte una guerra giornaliera. Ma in questa guerra non è solo».

E se Elisabetta Gardini, deputata e vice capogruppo di FdI, paragonando camorristi e criminali ai «jihadisti», che non vogliono perdere «il controllo del territorio» e temono «la voglia di libertà dei cittadini», bollando la vicenda degli «spari avvenuti questa notte e stamattina a Caivano» come «un inutile atto intimidatorio che non farà arretrare di un millimetro questo governo», la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli ha sottolineato: «Le parole di don Patriciello segnano il solco tra la disperazione di chi vive in territori dal drammatico contesto sociale e la retorica di chi, a sinistra, anche di fronte alle risposte dello Stato preferisce spargere demagogia».

Una sinistra che, ha commentato infine il deputato campano di FdI Marco Cerreto, «molto spesso dimentica che la legalità, la sicurezza dei territori, la lotta alla criminalità, la divulgazione della cultura, il diritto all’istruzione, non hanno colore politico ma sono la base per garantire una migliore qualità della vita ai cittadini». E allora, ha sottolineato a riguardo Cerreto, «le parole scritte da Don Patriciello, a cui va da cittadino campano la totale vicinanza e gratitudine per come opera quotidianamente in un territorio difficile come quello di Caivano, evidenziano ancora una volta la debacle della sinistra che ha criticato la visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni». «L’operazione interforze che ha visto impegnati 400 uomini», «il decreto Caivano». Insomma, una sinistra che ha contestato «una posizione chiara – ha concluso il deputato campano – per cercare di riportare legalità e sicurezza in quei luoghi abbandonati per anni dalle Istituzioni».

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