[Boom] l’insegnante distrugge Ciro Grillo? “Un bulletto che si sentiva protetto, invasato dalle arti marziali”

Parla l’insegnante: Ciro Grillo? “Un bulletto che si sentiva protetto, invasato dalle arti marziali”. Il ritratto che emerge del giovane e degli amici che frequenta, è quello delineato da un suo docente, disposto a parlare con l’inviata di Giletti per Non è l’Arena. Dove, sul caso e i suoi protagonisti, si aggiungono nuovi particolari e ulteriori ipotesi e commenti.

E così, nel profluvio di informazioni che quotidianamente i media rimandano sul caso della presunta violenza di gruppo che vede coinvolti Ciro Grillo e tre suoi amici oggi il marasma di atti, denunce, commenti e ipotesi si arricchisce delle dichiarazioni rilasciate da un insegnante di Grillo jr ai microfoni di una inviata di Non è l’Arena per la La7. Parole che tornano a far riflettere sulla complessa personalità dei 4 ragazzi coinvolti in una brutta vicenda di abusi denunciata dalla vittima. Fatti che, come noto, risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio nella villetta a Cala di Volpe. E su cui è chiamata ad esprimersi la Procura di Tempio Pausania che, partendo dalle accuse mosse dalla giovane italo-norvegese, ha a disposizione una serie di testimonianze che arrivano da figure considerate importanti nella ricostruzione di quanto realmente accaduto in quelle drammatiche ore.

«L’impressione era di un ragazzo che sentiva il peso del suo cognome. Sono generazioni deboli… nel suo caso l’atteggiamento da bulletto mascherava qualcosa». Sono queste le parole pronunciate dall’insegnante di Ciro Grillo che piombano come macigni sull’inchiesta. Considerazioni che, pur non entrando nel merito stretto della vicenda agli atti, restituiscono un’immagine del giovane e dei suoi amici frutto della convinzione individuale dell’intervistato, forte di una conoscenza diretta con i soggetti in questione. Insomma, il prof li conosce bene. E non a caso confessa che, quando ha letto la vicenda, ha pensato che Grillo jr potesse essere uno dei ragazzi in grado di ritrovarsi in situazioni del genere. Tanto che, sollecitato dalle domande della giornalista, il prof asserisce: «Soprattutto alle superiori magari li vedi quelli che trasgrediscono le regole».

Un punto di vista, quello dell’insegnante di Ciro Grillo, maturato in classe e nel corso del tempo. Anni nevralgici, quelli di cui il prof parla a Non è l’arena, del passaggio dalle scuole medie al liceo. Della maturazione all’adolescenza. Una fase delicata, su cui il prof ha raccontato impressioni e svolte. Delineando l’immagine di un ragazzo «che forse sentiva un po’ questo peso sicuramente della figura non del comico ma della persona che si affacciava sul mondo della politica». Un drastico cambiamento, quello a cui fa riferimento il docente, avvenuto dalle medie alle superiori. E, soprattutto, con la scoperta della Mma (la pratica di arti marziali miste ndr).

Tutti passaggi che il prof enuclea e commenta dicendo: «Lui era uno di quelli che si era un po’ fissato con il fisico. Se ti invasano, ti invasano, eh… Poi lì diventa lavaggio del cervello. O hai questa violenza da tirar fuori, sennò…». Puntini sospensivi che l’inviata di Giletti traduce in una domanda precisa: se l’insegnante ritiene o meno che la pratica di quella disciplina possa far uscire qualcosa del proprio carattere. E il prof risponde: «Quell’aspetto magari di violenza… Forse ti fa sentire un po’ troppo superuomo, non lo so»…

Invasato o plagiato che fosse, Ciro Grillo. Deviato nel suo percorso di crescita da fattori esterni o meno, resta il fatto che l’insegnante, quando ha letto la vicenda, ha pensato che Grillo jr potesse essere uno dei ragazzi in grado di ritrovarsi in situazioni del genere. A suo giudizio, allora, l’intento finale potrebbe anche non essere stato quello di esercitare violenza o di abusare. Ma, per il docente: «Probabilmente hanno approfittato di una situazione senza però pensare poi alle conseguenze vere». Inoltre ha commentato la versione fornita dalla giovane studentessa che, qualora fosse confermata, sarebbe un esempio di «atteggiamento da bullismo, da bulletto» che potrebbe tra l’altro mascherare qualcosa. E in qualche modo, il prof prova a esplicitare quel “qualcosa”, concludendo: «Anche l’idea non dico di essere immune, ma protetto tra virgolette… Uno magari può anche esagerare». Ecco perché non si dice stupefatto dalla situazione… Del resto, per l’insegnante di Ciro Grillo, quel gruppetto è composto da ragazzi che «non vengono beccati. Erano sempre un pochino più furbi quando facevano le cose»… Forse stavolta, però, potrebbe non bastergli..

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