Borselli intervista Gasparri: “Bimbi, cambi di sesso senza visite psichiatriche Ora fuori chi sapeva”

Intervista a cura di Hoara Borselli

Dunque, onorevole Gasparri, aveva ragione lei: c’era qualcosa che non andava all’ospedale Careggi di Firenze nel trattamento dei bambini affetti da sospetta disforia di genere (desiderio di avere un sesso diverso da quello con il quale si è nati)?

«Già. E stavolta mi dispiace avere ragione. Avrei preferito che dopo l’ispezione ministeriale mi si dicesse: la sua interrogazione era infondata. I bambini sono stati trattati nel modo giusto».

Invece?

«Invece no. L’ispezione ministeriale messa in moto dalla mia interrogazione ha stabilito che non veniva somministrata la Triptorelina (cioè il farmaco che blocca la pubertà) con le dovute precauzioni e con la dovuta assistenza psichiatrica. È una cosa gravissima. L’uso non controllato di quel farmaco può danneggiarti per tutta la vita. Il ministero ha presentato un esposto alla Procura».

Perché, lo scorso dicembre, presentò l’interrogazione?

«Volevo sapere se all’ospedale Careggi la triptorelina viene utilizzata per bloccare la pubertà di ragazzi affetti da disforia di genere. Essendo la disforia di genere una situazione molto delicata, le direttive dell’Aifa (l’agenzia del farmaco) e il comitato di bioetica prescrivono per i bambini di nove, dieci, undici anni – che vivono una fase di grande confusione e cambiamento legato all’adolescenza – dei percorsi terapeutici particolari e utili sia per i ragazzi che per le famiglie. Ho chiesto al Careggi se ci fosse questa assistenza psicoterapeutica per l’infanzia».

Lei ha ricevuto risposta all’interrogazione? Che dice la risposta?

«L’ho ricevuta. Dice chiaramente che non c’è questa assistenza psicoterapeutica. E dice che hanno segnalato la cosa alla regione Toscana in seguito all’ispezione mandata dal Ministero il 23 e 24 Gennaio. La Regione Toscana, in risposta all’interrogazione, sostiene di non aver ricevuto nulla. Ieri sera il Ministero della salute ha diffuso una nota nella quale dice di aver avuto la risposta cartacea con ricevuta di ritorno».

Al di là delle dispute mi pare di capire che comunque è accertato che il Careggi abbia agito in modo non regolare…

«Le mancanze al Careggi ci sono. Io dico che ci vuole molta cautela prima di fare pratiche irreversibili sui bambini. Non ci sono evidenze scientifiche sugli effetti collaterali a lungo termine di questi farmaci».

Lei ha chiesto la chiusura del reparto?

«Certo. Io dico: se oggi pomeriggio vai lì con un bambino, che trattamento gli fanno? Quello che chiede il Ministero col rispetto alle regole vigenti, o quello che hanno fatto finora?».

L’avevano accusata di sollevare polveroni…

«Già. Invece: io ho ragione. La mia posizione è questa: “Io ho ragione”. Ora dovrebbero prendere provvedimenti. A tutela di bambini e famiglie. Io voglio che non avvenga più un qualcosa difforme dalle regole vigenti. Chi non ha rispettato le regole se ne deve andare perché è persona inaffidabile, sia i medici sia i dirigenti sanitari sia l’assessore».

Il tema è la tutela dei minori o il problema è quello della legittimità nel cambio del sesso?

«Io non ho nulla contro chi vuole cambiare sesso, ma ciò deve avvenire con tutte le tutele del caso e modalità previste. Il cambio di sesso è un mutamento permanente nella tua vita. Tutti dovremmo pretendere che avvenga secondo precisi criteri perché non possiamo giocare sulla pelle dei ragazzi».

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