Autonomia differenziata, il Premier Giorgia Meloni: “Non mi stupisce la critica di chi è in fondo alla lista…”

L’autonomia differenziata cammina di pari passo con il premierato, le due cose si tengono insieme”: Giorgia Meloni lo ha detto a Bruno Vespa nel libro “Il rancore e la speranza”, in uscita mercoledì 8 novembre. “Oggi il grande vulnus è dato dal fatto che le regioni hanno un’autorevolezza e una stabilità che mancano al governo centrale, perché il presidente del Consiglio non è eletto direttamente – ha spiegato la premier -.  Se vuoi dare ulteriori poteri alle regioni virtuose, devi avere i giusti contrappesi. Noi potremo trasferire altre risorse e competenze nel rapporto bilaterale con le regioni che lo meritano, a patto di non togliere nulla alle altre”.

Per questo – ha aggiunto la Meloni – “è indispensabile stabilire la soglia dei servizi essenziali sotto la quale nessuna regione può andare”. Alla domanda sulle lamentele di alcune regioni meridionali, che sostengono di essere penalizzate, la presidente del Consiglio ha risposto: “Non mi stupisce che le prime a scagliarsi siano quelle in fondo alla classifica della capacità di spendere i fondi europei di coesione”.

Della riforma relativa al premierato ha parlato nelle scorse ore anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Attendiamo di vedere che cosa ha messo la Casellati nel disegno di legge costituzionale sulle riforme. Se ci sarà un sistema simile al sindaco d’Italia noi voteremo sì. Non cambiamo idea per fare un dispetto a Meloni. Noi non tradiamo gli elettori del Terzo polo che il 25 settembre hanno votato per l’elezione diretta del premier”. L’ex presidente del Consiglio lo ha scritto nella sua Enews. Poi ha aggiunto: “A chi dice: ‘Ma così potrebbe essere eletto un Salvini o un Di Maio’, rispondo: ‘Si chiama democrazia’. Se eleggete un sindaco incapace, dopo cinque anni lo cambiate. Ma l’idea che si debba evitare di eleggere qualcuno perché la maggioranza potrebbe scegliere un populista significa rifiutare il concetto stesso di democrazia. Ovviamente se la maggioranza fa una proposta semplice, noi ci siamo”.

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