By Francesca Galici
Ancora interferenze nel governo italiano da parte della politica estera. Stavolta è la Spagna a tentare un’intromissione nella sovranità del Paese, mediante l’intervento del ministro della Parità spagnolo Ana Redondo, che su X ha criticato l’esecutivo italiano, condividendo un articolo del diario.es sull’emendamento della maggioranza italiana che apre alla presenza dei movimenti pro vita nei consultori.
“Consentire le molestie organizzate contro le donne che vogliono interrompere la gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell’ultradestra: intimidire per annullare i diritti, per fermare l’uguaglianza tra donne e uomini”, ha scritto Redondo. Pronta la replica del presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni: “Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni”.
Anche il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità del governo italiano, Eugenia Roccella, in una nota ha commentato le dichiarazioni di Redondo: “Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194 ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull’aborto in vigore da quarantasei anni”. A tal proposito, Roccella spiega agli esponenti politici esteri che “leggi, emendamenti e relazioni ministeriali al parlamento sono a disposizione di chiunque voglia consultarli prima di esternare, per evitare di farlo senza cognizione di causa”.
La posizione del governo italiano, su una questione inerente la gestione all’interno del Paese, è chiara: non si accettano intromissioni. È un atteggiamento consolidato, quello dei partiti che ora stanno all’opposizione, quello di chiamare in proprio soccorso gli “amici” stranieri. Non è chiaro se in questo caso sia stata un’iniziativa spontanea di Redondo o se ci sia stata un’imbeccata.
Quel che però è sicuro è che nessuno, al di fuori del Paese, può permettersi di intervenire su questioni che riguardano esclusivamente le questioni interne.