A Librandi non lo digerisce più nessuno: tra gaffe e figure di palta imbarazza pure la “sinistra tollerante”

Detiene da anni il record dell’esponente politico più bersagliato sul web. Basta mettere una foto di Gianfranco Librandi o un video tv in cui esterna e i commenti sui social diventano migliaia. Tra sfottò, battute sferzanti e giudizi negativi, i pochi che lo difendono sono quasi “eroici”. È il latin lover della politica, a seconda delle stagioni si “innamora” di qualcuno. Ha iniziato con la passione per Silvio Berlusconi, Forza Italia era nel suo cuore. Poi è passato al flirt con Monti, entrando in Scelta civica. Ma anche questo flirt non ha avuto un lieto fine ed è stato folgorato dal Partito democratico. Niente da fare, altro divorzio, meglio andare con Renzi. Anche qui, il matrimonio politico non è durato ed è stata la volta di Emma Bonino con +Europa.

La caratteristica di Librandi, però, è che, in ogni “casa politica” che ha visitato, ha creato forti imbarazzi. E ora li sta creando a Emma Bonino, che è in prima fila nel sostegno pieno e incondizionato a Kiev. Invece lui ha più volte espresso posizioni del tutto opposte, essendo contrario all’invio di armi a Kiev. Una sorta di Cinquestelle parcheggiato tra gli ex radicali. E questo sta creando fastidio a tutto il centrosinistra. Sui social, gli elettori progressisti che se lo ritrovano nel collegio, esprimono rabbia. Lui però non se ne cura, guarda e passa. Anche perché è abituato agli insulti social e non è mai arrossito per le gaffe e le figuracce rimediate nelle trasmissioni televisive.

Basta ricordarne qualcuna, A “La Zanzara” arrivò ad affermare: «I meridionali sono più resistenti al coronavirus perché africani bianchi». Una frase che provocò un mare di polemiche sul web, imbarazzando i suoi compagni di viaggio. Invece, a “Dritto e Rovescio”, fece uno scivolone in un confronto con Donzelli. «L’Africa è il futuro, il Pil cresce del 5 per cento», le sue parole. «I tuoi nipoti, caro Donzelli, andranno anche loro con lo “spick and span” a pulire i cessi dei neri». Immediata la replica dell’esponente di FdI:   «Intanto vacci te, Librandi, in Africa a pulire i cessi, prima di pensare ai miei nipoti. Ti piace l’Africa? Vai in Africa. Non sentiremo la tua mancanza».

Un’altra performance a “Coffee Break” su La7. «I cinesi mangiano animali vivi, selvaggi», la teoria di Librandi. «Sono tristi, li vedo pieni di problemi  e giù di morale perché hanno fatto una brutta figura agli occhi del mondo. Ci chiedono comprensione ma io ho un rimedio per loro». Quale? «La soluzione per il futuro c’è non dovranno più mangiare animali vivi, selvaggi: gli ho mandato la nostra dieta mediterranea».

Su Retequattro l’ennesima famosa performance. Per Librandi, «in Italia i Rom sono pochi, sì e no 150mila». Quindi devo avere una via “privilegiata”. Pronta la replica social di Giorgia Meloni: «Ascoltate le deliranti affermazioni di Librandi mentre in studio si parla di assegnazione delle case popolari con punteggio superiore per chi vive nei campi nomadi. Ma queste persone dove vivono? Ora capite perché la sinistra sta scomparendo?» .

Ma forse l’affermazione del latin lover della politica che più ha irritato è quella riguardante la vera tragedia umana vissuta da un orefice. Era stato condannato a 13 anni per essersi difeso da una bada di rapinatori che tra l’altro avevano preso in ostaggio la moglie e l’avevano picchiata. L’orefice, ospite in tv, parlava con sofferenza. E Librandi aveva risposto nel peggiore dei modi: «Poteva comprarsi un pulsante e chiamare i carabinieri».

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