Ecco l’intervento della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ospite a Quarta Repubblica di Nicola Porro.
Statue distrutte dai cosiddetti “antirazzisti” violenti. “Penso che dobbiamo focalizzare un fatto. Questi movimenti hanno un’avanguardia. E quell’avanguardia erano i talebani. I talebani che cannoneggiavano le statue buddiste in Afghanistan, facevano esattamente la stessa cosa. L’Isis a Palmira ha fatto la stessa cosa. A me spaventano l’ignoranza e la furia cieca. Un’ignoranza mista al politicamente corretto per cui devi rimuovere tutto quello che non ti rappresenta oggi come se potessi leggere quello che sei oggi identico a quello che eri 500-800 anni fa. Ma che senso ha?”.
“Certo che noi dobbiamo raccontare la nostra storia. Non vuol dire per forza condividerla. Io sono affezionatissima al Colosseo ma non è che vorrei far mangiare i cristiani dai leoni. Cerchiamo di essere dotati di senno. Con la scusa che tutto è razzista alla fine non si capisce più chi lo sia davvero. La statua di Montanelli e la storia della sposa ragazzina di 12 anni nel 1920… Ci indigniamo poi in tutte le nazioni in cui vige la sharia è possibile sposare bambine di 9 anni. E di questo non dice niente nessuno”.
E Silvia Romano con il velo? “Per lei massimo rispetto. Però nessuno mi convincerà mai che una conversione avvenuta in catene è una conversione libera. Le scelte libere le fanno le persone libere. Invece le persone in catene non fanno scelte libere”.
Il consenso di tutti i leader mondiali nella fase della pandemia è aumentato, quello che i sociologi chiamano stringersi attorno alla bandiera. “È normale che nei momenti di grande difficoltà si tenda ad aggrapparsi alle Istituzioni, al potere costituito a chi ti dà un elemento di rassicurazione”. Poi dice la Meloni, “come finisce l’emergenza la credibilità comincia a calare”
“Dopodiché io sono contenta se il consenso di Conte rimane alto. Ma dico, se il governo Conte ha effettivamente un consenso del 70% andiamo a votare. Perché non ci vogliamo andare se vincono?” La Meloni attacca con l’arma dell’ironia pungente “Conte, vi conviene andare a votare perché vincete le elezioni e avete una maggioranza più solida di quella che potete vantare oggi. Perché nessuno vuole votare?”, conclude.