La satira di Daniele: “Lo sfigato col rolex Gad Lerner, il bimbominghia Crisanti e la svizzera tra i poveri Schlein”

By Gaetano Daniele

Questa settimana figura una new entry, il bimbominghia Crisanti, l’onnipresente microbiologo, consulente della procura di Bergamo nell’inchiesta Covid, parlamentare piddì nonché prezzemolino dei talk show a tutto schermo. A volte, ascoltando ciò che dice, mi soffiene un dubbio: questo non capisce un cazzo, dalla serie: è proprio un pesce con la botta. Ormai le commemorazioni partigiane, si sa, sono da sempre una commedia all’italiana. Peccato che a farne le spese siano stati gli italiani. E così non dovrebbero stupire più di tanto neanche le barricate di Gad Lerner e dell’Anpi contro esponenti di destra. Tuttavia leggere le assurde motivazioni e gli attacchi pretestuosi a Mario Mantovani non possono che farli approdare tra le macchiette della settimana.

Il partigiano Gad Lerner, dunque, unitamente all’Anpi, cantando a squarciagola Bella ciao, hanno deciso di disertare la commemorazione dei partigiani di Salussola. Non gli andava proprio giù la presenza di un esponente di Fratelli d’Italia, Mario Mantovani. Non perché l’ex senatore abbia fatto nulla di male. Per questi partigiani 2.0 Manovani altro non è che il “rappresentante di un partito che non ha mai rinnegato il fascismo e non ha alcun titolo né istituzionale né storico per ricordare i caduti per la libertà”. Sempre la solita ideologia. Oggi come allora, pretendono di decidere chi ha diritto di memoria e chi no. La negazione della democrazia, insomma.

Ma come scritto ad inizio post, ecco figurare lui, il bimbominghia Andrea Crisanti, tornato alla ribalta nei giorni scorsi con l’inchiesta sulla pandemia in Lombardia. Sul suo petto si è appuntato da solo uno stuolo di cariche lungo quanto la Salerno Reggio Calabria: microbiologo all’Università di Padova, guru di lockdown e piani vaccinali, parlamentare del Partito democratico, consulente della procura di Bergamo e, dulcis in fundo, prezzemolino della televisione a tutto tondo. Rambo al confronto sembra pisellino in braccio di ferro. Difficile vederlo indossare tutte queste vesti in un sol giorno. Eppure è così. Se ne va in giro a destra e a manca a pontificare sulle indagini in corso, pur essendo non l’oracolo sceso in terra ma un consulente di parte da 4 soldi che fino a qualche mese fa si consolava tra le braccia di qualche amico aizzandosi anche ad esperto di Grappa. È tutto lui. In sintesi, pretende che le teorie, frutto di sue valutazioni personali, che andrebbero valutate seriamenre in qualche clinica psichiatrica non di quelle a carattere faniliari, debbano diventare oggetto addirittura di un processo. Il punto resta sempre lo stesso: le teorie sono un conto, ciò che è accaduto, frutto di prove incontrovertibili, un altro. Ora vaglielo a spiegare a Crisanti.

Poi c’è lei, la svizzera Elly Schlein. una vera campionessa. Sembra una scimmia, riesce a passare da un ramo all’altro alla velocità della luce. Non per altro è alla guida del Partito democratico. E così, per non smentire i suoi predecessori, dopo aver inforcato la bandiera dell’antifascismo, messa sotto torchio dall’inossidabile Fabio Fazio a Che tempo che fa, ha scodellato la proposta del secolo: “Certamente è un bene che ci sia chi fa profitti, ma a noi interessa che quei profitti vengano equamente redistribuiti”. E ancora: “Chi ha di più deve contribuire in proporzione maggiore al benessere collettivo”. Anche se non lo dice, si sente puzza lontano un miglio di patrimoniale. E, se non propriamente di patrimoniale, di mani sui nostri risparmi. A darle man forte ci si è messo pure Carlo De Benedetti. “Da sempre sono favorevole alla patrimoniale”, ha detto a Piazza Pulita su La7. D’altra parte la sinistra ce l’ha sempre detto: a loro le tasse piacciono tantissimo, così tanto che vogliono alzarle in continuazione. Dello stesso avviso Cettolaqualunque con il Pilu e il rilancio occupazionale.

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