Caso Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: “Mi aspetto che si faccia chiarezza una volta per tutte”

«Andrebbero ascoltate tante persone e anche Papa Francesco. Perché ci ha detto che Emanuela è morta? Dovrebbe spiegare le sue motivazioni, magari qualcuno gli ha detto così». Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha promosso per oggi un sit-in in Largo Giovanni XXIII, a Roma, a pochi giorni di distanza dall’annuncio del Vaticano di aprire le indagini sulla scomparsa della sorella Emanuela avvenuta il 22 giugno 1983. Alla manifestazione parlando con i giornalisti ha aggiunto: «Noi abbiamo una lista di persone da ascoltare dal 2018, ma alcune persone purtroppo sono venute a mancare».

Ascoltare, tra gli altri, padre Georg Gänswein, segretario di Benedetto XVI; il cardinale Tarcisio Bertone e il cardinale Giovanni Battista Re. Sono questi alcuni dei nomi presenti nella lista depositata da Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi. «Noi siamo contenti di essere tanti ed essere qui – ha affermato Sgrò – Ho ricevuto migliaia di lettere di solidarietà dall’Italia».

Il fratello poi ha ricordato: «Oggi è un altro compleanno: oggi Emanuela compie 55 anni. Per me lei non è morta e non mi rassegnerò finché non saranno trovati i resti. E un dovere continuare a cercarla». Alla manifestazione in Largo Giovanni XXIII sono presenti circa 200 persone in solidarietà con il fratello di Emanuela.

«Secondo me la vicenda non si è conclusa nel 1983: non ci sono prove – ha sottolineato Pietro Orlandi – Ancora nessuno ci ha comunicato l’apertura dell’inchiesta in Vaticano. Ieri abbiamo presentato un’istanza, speriamo arrivino presto risposte da Diddi».

E poi ancora. «Mi aspetto che si faccia chiarezza una volta per tutte. Mi auguro che vi sia ora la massima collaborazione tra lo Stato italiano e quello Vaticano. Ci stiamo avvicinando alla verità? Ci sono stati periodi che sbattevo la testa al muro perché non mi dava retta nessuno. Adesso vedo che c’è una attenzione importante – ha sottolineato – da parte dello Stato Vaticano perché a sua volta c’è stata attenzione dallo Stato italiano. Forse si è arrivato a capire che non si tratta solo della scomparsa di una ragazza, che è già grave, ma tutto quello che c’è intorno a questa scomparsa. C’è molto da capire, lo Stato italiano deve aprire un’inchiesta, secondo me, anche per il ruolo che hanno avuto anche gli apparati non sempre chiaro, parlo del Sisde e Sismi».

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