Riconoscimento per le vittime di Mafia, l’aula bunker dell’Ucciardone intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stata scoperta oggi la targa che intitola l’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Presenti anche Lucia e Manfredi Borsellino, figli del giudice, e Maria Falcone, sorella di Giovanni. Alla cerimonia, organizzata dall’Associazione Nazionale Magistrati, dalla Fondazione Progetto Legalità e dalla Fondazione Vittorio Occorso, hanno partecipato, tra gli altri, i ministri della Giustizia e dell’Interno Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, il presidente della Regione, Renato Schifani, e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

«I nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino saranno ricordati per sempre per avere servito il loro Paese con professionalità e tenacia. In loro onore l’impegno dello Stato nella lotta alla mafianon verrà meno, e sarà potenziato nella qualità del personale e nell’efficienza delle strutture», ha detto Nordio, aggiungendo che «il tributo che noi dedichiamo in questa solenne cerimonia a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino non è soltanto il riverente ossequio alla memoria di due eroici magistrati. Esso riassume il riconoscente sentimento dell’intera Nazione nei confronti di tutti i servitori dello Stato che caddero per mano della criminalità organizzata e del terrorismo nell’adempimento del dovere». Il ministro della Giustizia, quindi, ha citato Falcone, ricordando che «quando gli fu chiesto se avesse paura, rispose che i vili muoiono più volte al giorno, i coraggiosi muoiono una volta sola» e che «è una frase molto bella, che appare nei vari frontespizi dei libri che gli sono stati dedicati, tratta dal Giulio Cesare di Shakespeare».

«Il maxiprocesso alla mafia ha segnato una linea di demarcazione indelebile nella lotta dello Stato a Cosa Nostra», ha ricordato poi Lagalla,sottolineando che «l’Aula bunker del carcere Ucciardone è il luogo simbolo di quel processo e intitolarlo a coloro che possono essere considerati i padri di quel processo, i giudici Falcone e Borsellino, è un atto doveroso nei confronti dei due uomini dello Stato che hanno svelato al Paese il vero volto dell’organizzazione mafiosa e che hanno fatto crollare il mito di una mafia invincibile».

«Il ricordo dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, da trent’anni ormai, resta indelebile nelle nostre coscienze e nei nostri cuori, nella consapevolezza che ciascuno deve fare la propria parte nel contrasto alla criminalità organizzata: politica, magistratura, forze dell’ordine e società civile, a partire dai nostri giovani. Per loro dobbiamo coltivare la memoria di quanti hanno sacrificato la vita per servire lo Stato», sono state le parole di Schifani, che nell’occasione dell’intitolazione dell’Aula bunker ai due giudici uccisi dalla mafia ha annunciato che la Regione Siciliana costituirà un nucleo di esperti per evitare che la mafia possa intercettare i flussi del Pnrr. Ma oltre al dovere della memoria, Schifano ha sottolineato il dovere di «adottare tutti quei provvedimenti che diano mezzi alle forze inquirentiper contrastare Cosa Nostra aggredendola nei patrimoni». Il presidente della Regione, quindi, ha citato la norma sui sequestri,il 41 bis e ha annunciato «forme di controllo molto stringenti» che saranno sull’attuazione del Pnrr. «Lo avevo annunciato in campagna elettorale: un nucleo ristrettissimo e qualificato – ha chiarito il governatore della Sicilia – controllerà quanto più possibile eventuali anomalie perché la mafia guarda a questi momenti».

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