Elezioni Regionali Campania, l’On. Ermanno Russo a Ith24: “il mio impegno verso la mia terra e la mia gente, continua”

By Gaetano Daniele

Il 20 e 21 settembre 2020 si rinnova il Consiglio regionale, con quale occhio guarda a questa nuova tornata elettorale?

“Ho sempre fatto politica tra la gente, continuerò il mio impegno in questo modo, ascoltando i problemi dei miei concittadini, che sono tanti (specie dopo il Covid), e ragionando su soluzioni che siano il più possibile strutturali. Il Consiglio regionale è un’assemblea legislativa, ha il compito di fare le leggi. Serve una normazione di qualità, senza fronzoli, invece spesso e volentieri ci si innamora delle primogeniture e della rincorsa alla leggina di turno, svilendo così il ruolo del Consiglio e creando inutili sovrapposizioni tra provvedimenti, che nulla producono se non una selva di norme inutilizzate ed inutilizzabili. Credo che per esercitare questo ruolo serva impegno, spirito di servizio ma anche esperienza, perché il nuovismo non è mai stato un valore aggiunto di per sé. Anzi. A volte rischia di essere un boomerang, con un effetto controproducente per i cittadini. Mi candido con coerenza, come recita anche il mio hashtag (#concoerenza, ndr), in Forza Italia, di cui mi onoro di essere il capolista, che è il motore del centrodestra per la sua anima moderata, riformista e liberale, e mi candido a rappresentare le ragioni di chi vuole concretezza e non spot, azioni di sistema e non finanziamenti a pioggia, che servono soltanto a mantenere i campani nell’emergenza. La Regione è un Ente di programmazione, non di gestione. Tutto quello che non si è fatto negli ultimi cinque anni in settori nevralgici come quello relativo alla spesa dei fondi europei, alla agricoltura, turismo, sanità, trasporti si riverbererà inevitabilmente sui servizi resi ai cittadini nei prossimi anni. Questa è la ragione per cui con il presidente Caldoro, che ha già ben governato la Regione, siamo chiamati ad invertire la tendenza e garantire ai campani un governo stabile, capace di programmare opere e servizi. Senza annunci e proclami roboanti ma con serietà”.

Dopo due mesi di lockdown, pare che i contagi siano in crescita. Cosa non è stato fatto e cosa si potrebbe fare per mettere in sicurezza i cittadini soprattutto con la riapertura delle scuole?

“Cosa non si sia fatto è sotto gli occhi di tutti. E’ mancata la giusta sorveglianza sanitaria in Campania. Siamo stati due, se non tre, mesi completamente fermi aspettando gli eventi. Non si è avviata una campagna di tamponi per comunità e per fasce d’età, non si sono raccolti dati su base epidemiologica per una statistica seria sulle dinamiche del virus, non si è sottoposto a test neanche il personale sanitario (medici, infermieri e operatori socio sanitari) impegnato in prima linea. Rientra sempre in quel deficit di programmazione che la giunta De Luca ha manifestato, purtroppo per i campani, sin dal suo insediamento. Oggi ne paghiamo le conseguenze. Inseguiamo l’emergenza. La vicenda delle scuole, invece, è ancora più complessa. Lì si denota una chiara incapacità da tutte e due le parti, il Governo, con i suoi tentennamenti, e la Regione, che avrebbe potuto fare di più in termini di prevenzione, anche in vista della riapertura dei plessi scolastici, ma non l’ha fatto”.

Onorevole Russo, ambiente?

“In Campania è trascurato. Inutile girarci intorno. Le ecoballe a Giugliano sono ancora lì. La Terra dei Fuochi è una criticità che il governo nazionale non ha mai affrontato veramente, nonostante abbia un ministro che proviene dal settore della lotta alle ecomafie, il ministro all’Ambiente Costa. La Regione, dal canto suo, non ha invece esercitato un’azione di controllo concreta sui territori e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ci auguriamo che con il prossimo governo a guida centrodestra, sia a livello nazionale che in Campania, le cose possano cambiare sul serio”.

E sulla sicurezza? 

“Anche qui. Tutto dipende dalla volontà di affrontare seriamente i problemi. Serve un’azione sinergica dal punto di vista sia del controllo del territorio che della diffusione di un’economia virtuosa, non viziata da capitali ambigui. Ma perché ciò accada è necessario creare le condizioni per dotare la nostra regione di infrastrutture all’avanguardia e rendere attrattive agli occhi dei grandi gruppi imprenditoriali del mondo le tante aree dismesse di cui disponiamo. Occorre, insomma, una visione strategica della società campana, che al momento manca. Perché si preferisce andare avanti a suon di spot. E questo non fa bene alla Campania e non fa bene ai campani”

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