Daniele: “Buon Anno, ragazzacci”

By Gaetano Daniele

Mi è sempre piaciuto provocare affermando senza filtri il mio pensiero e non è mai stato un mio obiettivo quello di conquistare a tutti i costi il pubblico fornendo di me una versione che avrebbe potuto attirare consensi e approvazione. Però amo il mio lavoro, e i numeri. Soprattutto le sfide. Difatti, a differenza di altri, ho portato un Sito di 3 euro, a raggiungere numeri che i grandi giornaloni si sognano. Attenzione. Non è una competizione, ma un mettersi in gioco. Certo. Il 75% degli articoli sono dei veri e propri copia e incolla (con tanto di liberatorie). Seguo un mio credo, anche politico e lo porto avanti. Mi sono formato da solo perché, nel bene o nel male, ho sempre ragionato con la mia testa. Poi le esclusive. La Rubrica Calcagni; le interviste a personaggi politici di rilievo; l’Estero. Siamo stati in grado di metterci in contatto con uomini delle Forze Speciali oltre oceano e a raccontarne le loro esperienze, sensazioni. I nostri inviati su suolo estero e in teatri di guerra. È tutto in rete. Basta un click, senza sudare troppo insomma. Questo è quello che ci contraddistingue dagli altri. E il pubblico ci ama. Ci segue. I soldi? Non sono tutto.

Gli italiani, non tutti però, hanno un solo difetto: amano portare in alto questo o quel personaggio, sempre più in alto, sempre più in alto, allo scopo di potere poi godere del fragore della caduta, che è tanto più rumorosa quanto più elevata è l’altezza da cui si viene scaraventati giù. Mi rendo conto che questo è effettivamente un nostro difetto.

Mi fa piacere che i miei Siti, perché ne gestisco più di uno e non solo, non sfuggano al lettore. Soprattutto alcune mie riflessioni e che quindi lascino in qualche modo il segno. La carta è così fragile e passeggera. Soltanto quando trasmette qualcosa può divenire imperitura. È un merito mio, forse. Svolgo questo mestiere da oltre 22 anni e ho avuto modo di studiare tale malsana attitudine che ci contraddistingue non tanto in quanto italiani piuttosto in quanto esseri umani. Tendiamo a conformarci alla massa, a idolatrare e poi a demolire gli idoli che noi stessi abbiamo costruito, ci piace tanto applaudire e lodare qualcuno ma ancora di più godiamo quando colui o colei che abbiamo ammirato crolla e si sgretola. Ci piace la sofferenza altrui, perché ci fa sentire meno sfigati, meno sfortunati, meno miseri e infelici. Ci piace prendercela con il presunto mostro, poiché ci dà l’opportunità di sentirci migliori di lui.

Oramai vengo definito di frequente con epiteti vari e cinico, ma tale non mi sono mai sentito. Nonostante questo, sono riuscito a farmi amare, non soltanto odiare. E di ciò mi stupisco, vuol dire che la gente sa andare oltre la superficie. (I numeri sono numeri). Per tanto ragazzacci, vi auguro tutto il bene di questo mondo a voi e alle vostre famiglie. Buon Anno a tutti! Gaetano DANIELE

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