Selvaggia Lucarelli lascia X per vergogna?: “Cretini o farabutti in malafede”

Selvaggia Lucarelli lascia X, l’ex Twitter, e si trasferisce per un po’ solo su Instagram: a farlo sapere è lei stessa proprio in un tweet. La giornalista si è scagliata contro chi l’ha accusata di aver utilizzato toni aggressivi contro la titolare della pizzeria Le Vignole, Giovanna Pedretti, trovata morta domenica scorsa a Sant’Angelo Lodigiano, forse a seguito di un gesto estremo. Il caso è esploso dopo la recensione di un presunto cliente, che lamentava la presenza di omosessuali e disabili ai tavoli vicini. Il locale, allora, aveva deciso di rispondere dicendo al cliente di non tornare più, pubblicando poi tutto sui social. A quel punto la Lucarelli, riprendendo un post del compagno Lorenzo Biagiarelli, aveva sollevato dei dubbi sulla veridicità di quei fatti. 

“I giornalisti che in queste ore paragonano il debunking che spiega perché una notizia è falsa al giornalismo modello Iene che fa imboscate a chi rifiuta interviste, insegue, bracca, aspetta sotto casa o al lavoro, monta le immagini dei silenzi e delle fughe, musichette suggestive e faccioni degli inviati in servizi tv in prima serata – ha scritto la Lucarelli su X – beh, come disse qualcuno, ‘o sono cretini o sono dei farabutti in malafede’“. In realtà in molti hanno criticato la giornalista per essersi concentrata su una vicenda di trascurabile importanza che, tra l’altro, veicolava un messaggio positivo.

In un altro post su X, poi, la Lucarelli ha preso le difese del fidanzato: “Da giorni i giornali soprattutto di destra parlano di metodo ricorrente, di cattiveria costante bla bla. Si dimenticano che il debunking è stato opera di una persona che si occupa di cibo e ristorazione, che non ha mai criticato nessuno, che non manganella, è sensibile e pacifica e non ‘brinda con me chiedendosi chi sarà il prossimo da sputtanare’ (cit. Repubblica). Quello che non si può dire, è che ha avuto due sfortune: che la povera signora si sia suicidata (spero si capisca il senso) e che è il mio fidanzato. Se ogni volta che una persona finisce sulle cronache criticata per qualche motivo si suicidasse, i giornali dovrebbero chiudere. Però può succedere sempre, lo sappiamo, e succede più spesso di quanto le cronache raccontino”. 

In un altro passaggio, Selvaggia ha aggiunto che “il suicidio si inserisce in un quadro più complesso, purtroppo – salvo casi evidenti o eclatanti – non sempre immaginabile. Le critiche possono essere una concausa, il che non vuol dire che si può offendere o denigrare”. Secondo la giornalista, infine, “di questa signora morta non importa nulla a nessuno. Ognuno la sta usando per banchettare alla sua tavola. La politica (che mi usa per dire “la sinistraaaaa”. Ma sinistra a chi? Quale sinistra?). I colleghi a cui stavo poco simpatica (si sono presentati tutti all’appello, nessuno che abbia almeno finto di non godere per la morte della signora). I giornali stessi, che possono continuare con la narrazione rassicurante ‘non siamo mica noi! È la solita cattivona di Selvaggia!’. Da cui ovviamente si prendono notizie o distanza a seconda della comodità del momento. E le tv, ci mancherebbe”. 

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