Alto funzionario di Hamas: “Ripeteremo le azioni del 7 ottobre”: l’annuncio scatena l’inferno. Israele risponde

Prosegue la pressione militare di Israele sulla Striscia di Gaza. Colpito un campo profughi a Jabalia, decine le vittime. Tel Aviv si difende: “Lì si nascondeva un comandante di Hamas”. Imperversa la battaglia nei vicoli tra i tank israeliani e i mujaheddin. Sempre più caldo anche il fronte del Mar Rosso: dallo Yemen le milizie islamiche lanciano missili e droni sulla città di confine di Eilat. Di seguito, gli aggiornamenti in diretta. 

Ore 16.06 – Hezbollah, abbiamo ucciso e ferito in tutto 120 militari israeliani
Sono in tutto 120 i soldati israeliani – tra morti e feriti – colpiti dal movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah in tre settimane di scontri con le forze israeliane a ridosso della Linea blu (linea di demarcazione tra Libano e Israele). Lo ha annunciato oggi Hezbollah, aggiungendo di aver preso di mira 105 basi militari e distrutto 69 sistemi di comunicazione, 140 sistemi di videosorveglianza e 17 disturbatori di frequenza. 

Ore 15.49 – 007 Seul: Nord Corea vuole fornire assistenza ad Hamas
La Corea del Nord sta progettando di fornire “assistenza” ad Hamas nella sua guerra contro Israele. Lo ha affermato l’intelligence della Corea del Sud, come riporta Anadolu citando l’agenzia sudcoreana Yonhap. “Sembra che la Corea del Nord stia cercando di trarre vantaggio dalla guerra tra Israele e Hamas in diversi modi”, ha detto Yoo Sang-bum, un parlamentare del People Power Party. 

Ore 15.46 – Israele: esercito al lavoro per scoprire tunnel Hamas
L’esercito israeliano è al lavoro per scoprire “la rete sotterranea di tunnel di Hamas e far uscire i terroristi”. Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui “sono stati raggiunti importanti risultati” e che si sta “colpendo i terroristi ad ogni livello, dagli operativi ai comandanti”.

Ore 15.31 – Giordania richiama suo ambasciatore in Israele
La Giordania ha richiamato il suo ambasciatore in Israele per protestare contro il conflitto su Gaza. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri giordano ad Amman, come riporta Al Jazeera. Il ritorno degli ambasciatori al loro posto è condizionato alla cessazione della guerra da parte di Israele contro Gaza, si legge nella dichiarazione.

Ore 15.23 – Capo Hamas: Tregua è precondizione di rilascio ostaggi”
Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha informato i mediatori nei negoziati per il rilascio degli ostaggi che un cessate il fuoco è la precondizione per arrivare a un accordo sullo scambio con i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane.

Ore 15.06 – Gen. Figliuolo: “Il nostro contingente in Libano rimane”
Il contingente italiano nel sud del Libano per il momento rimane dispiegato a ridosso della linea del fronte tra gli Hezbollah filo-iraniani e Israele. Lo ha detto il generale Francesco Figliuolo, a capo del Comando operativo di vertice interforze (Covi), parlando ai microfoni della Rai durante la sua visita ai militari italiani nel sud del Libano.

Ore 14.14 – Primo gruppo di stranieri evacuati da Gaza arrivano in Egitto
Il primo gruppo di titolari di passaporto straniero è stato evacuato dalla Striscia di Gaza e ha raggiunto il lato egiziano del valico di Rafah, secondo due fonti al confine e i media locali lo hanno riferito mercoledì.

Ore 13.41 – 13 i soldati uccisi in combattimento a Gaza
Sono 13 i soldati israeliani uccisi in combattimento nella Striscia di Gaza, rende noto l’esercito israeliano.

Ore 13.00 – Hams: “Ripeteremo le azioni del 7 novembre fino a che Israele non sarà distrutto”
“Ripeteremo le azioni del 7 ottobre ancora e ancora finché Israele non sarà distrutto”. Lo ha detto Razi Hamed, alto funzionario di Hamas

Ore 12.22 – Sud del Libano, 15enne ucciso da fuoco israeliano
Un ragazzo di 15 anni nel sud del Libano è stato ucciso nelle ultime ore dal fuoco israeliano. Lo riferiscono fonti mediche libanesi

Ore 11.50 – In Egitto le prime ambulanze con i feriti da Gaza
Le prime ambulanze che trasportano feriti da Gaza, bombardata da Israele, sono entrate in Egitto, ha dichiarato un funzionario egiziano a condizione di anonimato. Le stazioni televisive egiziane hanno trasmesso in diretta l’ingresso di questi veicoli sul lato egiziano del terminal di Rafah, l’unica apertura di Gaza verso il mondo che non è in mano a Israele.

Ore 11.07 – Israele schiera nave da guerra
L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato un rafforzamento di difesa nell’area del Mar Rosso con l’invio di navi missilistiche della Marina militare a seguito di diversi attacchi con missili e droni da parte degli Houthi dello Yemen, ribelli sostenuti dall’Iran. L’Idf riferisce che le navi sono state dispiegate ieri “in accordo con la valutazione della situazione e nell’ambito dell’aumento degli sforzi di difesa nell’area”. Lo riferisce il Times of Israel, ricordando che ieri l’esercito ha intercettato un missile e due droni lanciati dallo Yemen verso Israele. Un altro obiettivo è stato intercettato questa mattina presto vicino alla città di Eilat, nel sud di Israele. L’esercito israeliano afferma di avere diversi strati di difese aeree nell’area per proteggersi dagli attacchi Houthi; anche l’esercito Usa è schierato nella regione del Mar Rosso e due settimane fa ha intercettato una serie di missili e droni Houthi che pare fossero diretti verso Israele.

Ore 10.51 – Khamenei invita i paesi musulmani a boicottare Israele
Durante il suo discorso di oggi la Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha invitato gli Stati musulmani a cessare le esportazioni di petrolio e di prodotti alimentari verso Israele per fermare i bombardamenti su Gaza.

Ore 10.49  – Seul: “Da Kim Jong-un ordine di assistere palestinesi”
Kim Jong-un ha ordinato ai suoi funzionari di elaborare misure per dare assistenza globale alla Palestina. “Sembra che Pyongyang stia cercando di trarre vantaggio dalla guerra tra Israele e Hamas in diversi modi”, ha detto alla Yonhap il deputato Yoo Sang-bum del People Power Party, dopo l’audizione parlamentare dell’agenzia d’intelligence sudcoreana. La scorsa settimana, l’ambasciatore di Israele a Seul Akiva Tor ha detto che gli israeliani sanno che Hamas usa armi di Pyongyang. “Voci infondate”, ha replicato l’ambasciatore del Nord all’Onu Kim Song: Usa “vogliono scaricare la colpa della guerra su Paesi terzi”.

Ore 10.00 – Khamenei: “Musulmani si mobilitino contro Israele”
“I bombardamenti contro Gaza devono cessare immediatamente e le vie per le esportazioni di petrolio e cibo verso il regime israeliano devono essere bloccate dai paesi musulmani, che non dovrebbero avere cooperazione economica con il regime israeliano. Il mondo musulmano deve mobilitarsi contro il regime”. Lo dice il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Khamenei, secondo quanto riportano i media iraniani. “Questa guerra non è una guerra tra Israele e Gaza. E’ una guerra tra la menzogna e la verità, una guerra tra i Poteri Arroganti e la fede”, ha aggiunto.

Ore 9.12 – Commando Usa in Israele per aiutare sugli ostaggi  
Decine di commando statunitensi sono giunti in Israele negli ultimi giorni per aiutare nelle operazioni di liberazione dei 240 ostaggi catturati da Hamas e trattenuti a Gaza. Lo ha riferito la scorsa notte la televisione pubblica Kan citando fonti nel Pentagono. La emittente ha aggiunto che l’Fbi, il Dipartimento di Stato ed esperti Usa in trattative su ostaggi sono già in contatto con la controparte israeliana per offrire consigli. 

Ore 8.43 – “La decisione della Bolivia è una resa a Hamas” 
Israele accusa la Bolivia di “allinearsi con l’organizzazione terroristica Hamas” dopo che ieri lo stato sudamericano ha interrotto i rapporti diplomatici con Israele. In un messaggio pubblicato sui social media, il portavoce del ministero degli affari esteri israeliano Lior Haiat ha detto che “la decisione del governo della Bolivia di tagliare le relazioni diplomatiche con Israele e’ una resa al terrorismo e al regime degli Ayatollah in Iran. Facendo questo passo, il governo boliviano si allinea con l’organizzazione terroristica Hamas, che ha massacrato oltre 1.400 israeliani e rapito 240 persone, tra cui bambini, donne, neonati e anziani. Israele condanna il sostegno della Bolivia al terrorismo e la sua sottomissione al regime iraniano, che attestano i valori rappresentati dal governo della Bolivia”, ha aggiunto. Ieri anche i governi di Cile e Colombia hanno richiamato i loro ambasciatori da Israele. 

Ore 8.36 – Haaretz contro Netanyahu, “risposta sproporzionata” 
“Abbiamo il diritto di dire che la forza che Israele sta usando a Gaza non è proporzionata, e in effetti è eccessiva, che uccidere donne e bambini palestinesi è sbagliato, proprio come diciamo che il tipo di brutalità a cui abbiamo assistito il 7 ottobre è sbagliato”. Così il quotidiano progressista israeliano Haaretz in un editoriale. 

Ore 8.16 – “A Jabalia uccisi terroristi di Hamas”  
“A Jabalia abbiamo attaccato il centro militare di Hamas, gran parte delle persone che sono state uccise sono terroristi di Hamas. Il fatto che siano stati uccisi dei civili è perché Hamas usa i civili per proteggersi”. Lo dice l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, intervenendo ad Agora’ su Rai3. “Hamas è una organizzazione jihadista che non è disposta ad accettare l’esistenza di Israele, finché quella di Hamas sarà compresa come causa palestinese non ci sarà pace”, ha aggiunto.

Ore 8.06 – Nave da guerra verso lo Yemen 
Una nave da guerra delle forze di difesa israeliane è arrivata nel Mar Rosso per rafforzare gli sforzi difensivi missilistici in seguito agli attacchi dallo Yemen. Lo rende noto l’IDF secondo la stampa israeliana. La decisione arriva dopo che ieri l’esercito israeliano ha fatto sapere di avere intercettato un missile superficie-superficie e “obiettivi ostili” nella regione di Eilat, successivamente rivendicati dagli Houthi dello Yemen. “Secondo la valutazione della situazione e come parte degli sforzi difensivi nella zona, ieri navi lanciamissili della marina israeliana sono arrivate nella zona del Mar Rosso”, ha scritto l’IDF su Telegram diffondendo le immagini delle navi. 

Ore 8.05 – Valico di Rafah aperto per stranieri e feriti gravi  
Il valico di Rafah riapre oggi per consentire l’uscita dalla Striscia di Gaza degli stranieri e dei feriti in modo grave, grazie a una mediazione del Qatar fra Egitto, Hamas e Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, si legge sul sito del Guardian. 

Ore 7.47 – “Sforzi attivi per liberare gli ostaggi russi” 
La Russia sta effettuando sforzi attivi per contribuire alla soluzione della questione delia liberazione degli ostaggi russi sequestrati da Hamas, ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. “Stiamo facendo sforzi attivi per risolvere la situazione”, ha affermato, precisando che si tratta di persone che vivono in modo permanente in Israele. 

Ore 3.48 – Mezzo Sud America contro Israele
Il governo cileno ha deciso ieri di richiamare il proprio ambasciatore in Israele, Jorge Carvajal, per consultazioni a causa delle “inaccettabili violazioni del diritto internazionale umanitario che Israele ha commesso nella Striscia di Gaza”. Lo stesso ha fatto il governo colombiano, mentre la Bolivia ha deciso di interrompere le relazioni diplomatiche con Tel Aviv. 

Ore 6.11 – 11 soldati israeliani uccisi nella Striscia 
Undici soldati israeliani sono morti nel Nord della Striscia di Gaza in seguito all’esplosione di un missile anti carro. Le vittime hanno da 18 a 24 anni di età. Sempre ieri, altri due soldati israeliani sono rimasti uccisi in operazioni, di cui non sono stati forniti dettagli, nella Striscia.

Ore 1.28 – Israele intercetta un razzo dal Libano
Le forze di difesa israeliane hanno reso noto che è stato intercettato un missile terra-aria lanciato dal territorio libanese. La dichiarazione – secondo quanto fa sapere la Tass – è stata pubblicata dal servizio stampa dell’esercito sul suo canale Telegram. “Le Forze di Difesa Israeliane hanno intercettato un missile terra-aria lanciato contro un drone delle Forze Armate Israeliane dal territorio del Libano. In risposta, gli aerei dell’aeronautica israeliana hanno colpito il sito del lancio del missile, così come i terroristi che lo hanno effettuato”, si legge nel rapporto. 

Ore 00.13 – Israele all’Egitto, “debito in cambio di profughi” 
Israele avrebbe proposto di cancellare, attraverso la Banca Mondiale, una porzione significativa del debito dell’Egitto per indurre il governo di Abdel Fattah el-Sisi di accogliere nel Sinai i palestinesi in fuga da Gaza. Lo riporta il sito Ynet. Sisi sarebbe contrario e avrebbe controproposto che Israele trasferisca i palestinesi di Gaza nel Negev.

Pubblicato da edizioni24

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