Gli attacchi respinti contro Israele dal Libano e dallo Yemen, con l’intervento militare degli Stati Uniti. in difesa di Tel Aviv E l’invasione di terra di Gaza imminente. Sono questi gli elementi più importanti delle ultime ore, prima del commento “drammatico” del presidente americano Joe Biden davanti alla Nazione e l’appello al Congresso alla vigila del 13esimo giorno di guerra in Medio Oriente. Il leader democratico ha chiesto al Paese un “sostegno senza precedenti” a Israele, sottolineando come salvare Tel Aviv equivalga a salvare gli Usa. In tutto il mondo, attenzione alle manifestazioni pro-Palestina nel giorno in cui Hamas ha chiesto al mondo islamico di mobilitarsi.
Ore 9.48 – Bahrein: media, manifestanti tentano di dare fuoco all’ambasciata d’Israele a Manama
Un gruppo di manifestanti a sostegno del popolo palestinese ha tentato di incendiare, ieri sera, l’ambasciata di Israele a Manama. Lo ha riferito il quotidiano israeliano “Maariv”, ma la notizia al momento non ha avuto conferme ufficiali.
Ore 9.20 – Sei navi cinesi inviate in Medio Oriente in risposta al conflitto Israele-Hamas
Fino a sei navi da guerra della Cina hanno operato in Medio Oriente nell’ultima settimana. La 44ma task force di scorta sarebbe stata inviata nella regione lo scorso maggio per operazioni di routine, attraccando in Oman la scorsa settimana per una visita ufficiale e un’esercitazione congiunta con la Marina di quel Paese.
Ore 9.00 – Idf conferma di aver colpito una chiesa in un raid a Gaza
L’esercito israeliano ha ammesso di aver danneggiato una chiesa in un raid aereo compiuto nella Striscia di Gaza. “Giovedì, aerei da combattimento delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno attaccato il centro di comando e controllo di un terrorista di Hamas coinvolto nel lancio di razzi e mortai contro Israele”, ha spiegato un portavoce dell’esercito all’Afp. “In seguito all’attacco dell’Idf, il muro di una chiesa nella zona è stato danneggiato. Siamo consapevoli che ci sono segnalazioni di vittime e l’incidente è in fase di verifica”, ha detto. “Hamas si posiziona intenzionalmente in aree popolate da civili e utilizza i residenti della Striscia di Gaza come scudi umani”, ha aggiunto.
Ore 8.45 – L’Egitto cerca di riaprire valico di Rafah liberando la strada
Difficile la riapertura del valico di Rafah, annunciata per oggi. L’unica strada di accesso a Gaza che dovrebbe riaprire è danneggiata dalle bombe e pericolosa. Gli scavatori egiziani stanno cercando di riparare il valico con la speranza che 20 camion di aiuti possano entrare, forse già oggi. Israele ha dichiarato che accetterà solo il passaggio di cibo, acqua e medicinali.
Ore 8.19 – Russia, “gli Usa traggono vantaggio dalle guerre”
Gli Stati Uniti traggono vantaggio dalle guerre in Ucraina e in Medioriente e il fatto che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden abbia parlato di “investimento” per la sicurezza degli americani lo dimostra. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Telegram, commentando il passaggio del discorso alla nazione di Biden in cui definisce gli aiuti a Israele e all’Ucraina “un investimento intelligente per la sicurezza di generazioni di americani”. Zakharova ha affermato che “la chiamano ‘lotta per la libertà e la democrazia’”, ma “ora si scopre che sono solo calcoli. E’ sempre stato così, hanno semplicemente ingannato il mondo usando valori che Washington non ha mai difeso veramente”. La portavoce del ministero degli Esteri russo afferma che si tratta quindi “solo di affari” e “le guerre sono state tradizionalmente ‘investimenti intelligenti’ per gli Stati Uniti poiché non hanno avuto luogo sul suolo americano e non si preoccupano dei costi sostenuti da altri”.
Ore 8.03 – Germania, sale il livello di allerta
Sale il livello di minaccia in Germania a seguito del conflitto tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas. E’ quanto afferma l’Ufficio federale di polizia criminale (Bka) in un rapporto sulla situazione interna, visionato dal quotidiano Bild. Secondo il Bka, a rappresentare un pericolo sono soprattutto i sostenitori di Hamas, del gruppo terroristico Movimento per il Jihad islamico in Palestina e del partito sciita libanese Hezbollah. Considerata la dinamica situazione del conflitto in Medio Oriente, il Bka si aspetta un’ondata di proteste a sostegno dei palestinesi in costante crescita. Oltre a Berlino, le manifestazioni si concentrano in Nordreno-Vestfalia, Assia e Baden-Wuerttemberg. Allo stesso tempo, il Bka osserva una montante disponibilità all’uso della violenza. In totale, sono stati registrati 874 reati in Germania in collegamento con l’attacco di Hamas contro Israele. Per la maggior parte, si tratta di casi di resistenza a pubblico ufficiale durante le dimostrazioni per il popolo palestinese. Sul totale dei crimini, 688 hanno una matrice araba-islamica, 36 di estrema destra e tre di sinistra radicale.
Ore 7.47 – Hezbollah, Israele evacua un’altra città a Nord
Le autorità israeliane hanno ordinato oggi l’evacuazione dei residenti della città di Kiryat Shemona, situata a circa 10 chilometri dal confine con il Libano, dove nell’ultima settimana ci sono stati pesanti scambi di fuoco con il gruppo sciita Hezbollah e altre milizie palestinesi. “L’Autorita’ nazionale per la gestione delle emergenze (NEMA) del Ministero della Difesa e le Forze di difesa israeliane annunciano l’evacuazione dei residenti della citta’ settentrionale di Kiryat Shemona in pensioni sovvenzionate dallo Stato”, si legge in una dichiarazione congiunta delle due istituzioni.
Ore 3.15 – “Israele non si faccia accecare dalla rabbia”
Tra i passaggi del discorso di Joe Biden alla nazione, c’è stato anche un appello a Israele a contenere la risposta dopo gli attacchi. “Abbiamo commesso degli errori dopo l’11 Settembre”, ha ribadito il presidente degli Stati Uniti, riferendosi agli attacchi terroristici del 2001, un concetto gia’ espresso di recente, ma ha invitato soprattutto Israele a “non farsi accecare dalla rabbia”. Nel massacro del 7 ottobre Hamas ha ucciso circa 1400 israeliani e preso in ostaggio piu’ di duecento persone.
Ore 3.01 – Biden: “Salvare Israele per salvare gli Usa”
Dalla richiesta al Congresso di garantire un “sostegno senza precedenti” a Israele agli aiuti all’Ucraina, perché dai “loro successi dipende la sicurezza nazionale dell’America”. In un inusuale e drammatico discorso alla nazione pronunciato in prima serata, dalla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha provato a spiegare agli americani che cosa c’è in gioco in Medio Oriente e in Europa. Ma quello che è durato quindici minuti è parso un messaggio a tutte le democrazie del mondo. L’intervento è arrivato alla vigilia della richiesta che il presidente farà al Congresso di approvare l’invio di 60 miliardi di dollari in aiuti militari e umanitari all’Ucraina e di 14 miliardi di dollari a Israele. Biden ha rimesso di nuovo l’America al centro del mondo, ricordato che, come durante la Seconda guerra mondiale, gli americani stanno di nuovo costruendo un “arsenale della democrazia”, e sottolineato come le “decisioni che prenderemo ora segneranno i prossimi decenni”.
Ore 2.23 – Biden: “Chiedo al Congresso impegno senza precedenti per la sicurezza di Israele”
“Il pacchetto sicurezza che sto per inviare al Congresso… rappresenta un impegno senza precedenti per la sicurezza di Israele, che aumenterà il vantaggio qualitativo militare di Israele”. Lo ha detto in un discorso alla nazione il presidente Usa Joe Biden “Ci assicureremo che Iron Dome continui a sorvegliare i cieli sopra Israele. Ci assicureremo che altri attori ostili nella regione sappiano che Israele è più forte che mai e impediremo che questo conflitto si diffonda” ha detto Biden. “Allo stesso tempo, il primo ministro Netanyahu e io abbiamo discusso nuovamente ieri della necessità fondamentale per Israele di operare secondo le regole della guerra. Ciò significa proteggere i civili e combattere nel miglior modo possibile” ha aggiunto.
Ore 1.32 – Moody’s, possibile declassamento del rating di Israele
Moody’s ha avvertito che potrebbe declassare il rating A1 di Israele a causa della gravità del conflitto militare con Hamas. “Il profilo creditizio di Israele si è dimostrato resistente agli attacchi terroristici e ai conflitti militari del passato”, ha detto l’agenzia di rating. “Tuttavia, la gravità dell’attuale conflitto militare aumenta la possibilità di un impatto creditizio più duraturo e materiale”. Moody’s ha affermato che la sua revisione si concentrerà sulla durata e sulla portata del conflitto e sul suo impatto sull’economia, sulle istituzioni e sulle finanze pubbliche di Israele. L’azienda di rating ha spiegato che la revisione potrebbe richiedere più tempo del tipico periodo di tre mesi.
Ore 1.15 – Sei relatori Onu, “da Israele crimini contro umanità”
Sei relatori speciali delle Nazioni Unite accusano Israele di aver commesso crimini contro l’umanità a Gaza, dopo 16 giorni di assedio di quel territorio, azioni militari, arresti e omicidi, e affermano che esiste un “rischio di genocidio” nel territorio palestinese. “Non ci sono giustificazioni per questi crimini, e siamo inorriditi dalla mancanza di azione da parte della comunità internazionale di fronte a questo guerrafondaio”, hanno detto in una nota gli esperti delle Nazioni Unite. Hanno aggiunto che la popolazione di Gaza, di cui la meta’ dei 2 milioni di abitanti sono bambini, ha gia’ sofferto decenni di occupazione illegale, sopportato 16 anni di blocco e ora si trova ad affrontare “un assedio totale, insieme a ordini di evacuazione impossibili da rispettare”, che viola il diritto internazionale”.