Il Ministro Roccella difende La Russa, da una sinistra offensiva al suon di “buuu”, fischi e urla animalesche (Video)

Vietato esprimere liberamente il proprio pensiero, vietato difendere chi è accusato ma non si è ancora potuto difendersi, vietato far valere la solidarietà con esponenti della propria maggioranza. Il copione era già scritto. Il ministro Roccella, qualsiasi cosa avesse detto dal palco, l’altra sera, sarebbe stata zittita e contestata in modo becero, e così è stato. “La Russa è un padre. Ricordo che è stato colui che ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne”, ha detto il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, nel corso della manifestazione ‘Il libro possibile’, a Polignano a Mare: parole contestate da una parte della platea evidentemente molto schierata a sinistra. Vome gia era accaduto al Salone del Libro di Torino dalle urla e dalle sceneggiate volgari delle “femministe”, che le contestavano la difesa della famiglia tradizionali, anche all’evento di Polignano a Mare qualcuno la aspettava al varco per censurarla. “Buuuuu”, le grida di scherno, sulle quali, nessuno, a differenza di quanto accaduto alla Camera con Suomahoro, nessuno da sinistra si indignerà, quindi fischi, gente che facendo segni con la mano lasciava la platea manifestando sdegno.

La colpa del ministro Roccella è di aver invocato il “garantismo” sulla vicenda che vede coinvolto uno dei figli del presidente del Senato su una denuncia di violenza sessuale presentata da una ragazza di 22 anni, ma anche sulla vicenda Santanché. “Da garantista, credo che non ci sia necessità di dimettersi. Nessuno ha pagato per il caso Tortora”, le parole di Roccella.

Ovviamente, la sinistra, invece di condannare la censura a un evento letterario, si è immediatamente preoccupata di unirsi al coro dei vocianti. “La contestazione alla ministra Roccella è doverosa e legittima. Inopportuna è invece la difesa della ministra nei confronti di La Russa, utilizzando il fatto che sarebbe stato il primo che ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, ma dimenticando che il Presidente del Senato è anche il primo che, da seconda carica dello Stato, interroga il figlio accusato di stupro, lo assolve e attacca la ragazza vittima”, è stato il primo commento del co-portavoce nazionale di Europa verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. “Basta. Il Presidente del Senato mina la credibilità delle donne che denunciano violenza e la Ministra delle Pari Opportunità lo giustifica. Roccella dovrebbe difendere tutte le famiglie di questo Paese, non solo quelle dei colleghi di partito”, scrive su twitter il deputato del Pd, Alessandro Zan.

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