Cemento e Campania, Campania e Cemento. Ecco come stanno le cose secondo il magistrato Raffaele Magi (Video)

By Sossio Barra

Come riporta una inchiesta di Fampage sul cemento clientelare, la Beton Calcestruzzi è un’azienda confiscata al clan Iorio dei Casalesi, la storia di questa società è l’emblema di come la camorra si infiltra nel settore delle costruzioni. Dei 1800 beni confiscati in Campania alla malavita organizzata, circa trecento sono imprese. Altre, invece, secondo la Corte d’Appello di Napoli, sono state assolte, come quella di S. Iorio, originario di San Cipriano, residente a Caserta, dopo l’assoluzione dai collegamenti con il clan dei Casalesi avvenuta tempo fa per l’operazione denominata ‘Normandia’. Difatti, la Corte di Appello di Napoli, sezione misure di prevenzione, gli ha dissequestrato tutti i beni che gli erano stati confiscati. Si tratta di una serie di aziende tra queste la nota Domitia Beton  con sede a San Tammaro e Castel Volturno e alcune quote della società Casitalia con sede a Villa di Briano. Queste aziende fino ad oggi in custodia giudiziaria gli  erano state confiscate dopo un decreto del tribunale delle misure di prevenzioni di Santa Maria Cv. A seguito però della completa  assoluzione dello Iorio vi era stata una richiesta da parte del collegio difensivo (avvocati Vittorio Giaquinto, Domenico Antonucci e Luca Tornatora) perché come elemento nuovo (effetto ‘ex tunc’) fatto che non esisteva al momento della confisca. Decisione in linea con la recente sentenza della Cassazione che ha ritenuto ammissibile una richiesta di elemento nuovo in procedimento in questo caso già oggetto di confisca.

“Fino a dieci anni fa si confiscavano soltanto proprietà terriere o beni materiali, oggi la nuova camorra è proprietaria di intere aziende e le difficoltà per gestire queste confische sono più numerose” afferma il magistrato in prima linea nella lotta alla camorra casalese, Raffaello Magi. Sono 1800 i beni confiscati in Campania alle organizzazioni camorristiche, di questi quasi quattrocento sono aziende e la loro amministrazione è la vera sfida dell’antimafia moderna. Danno lavoro a interi paesi e su di loro si basa gran parte del consenso sociale della Camorra.

Oggi, alcuni assetti sono cambiati, ma la musica, fino a prova contraria, sembra essere sempre la stessa. Nessun legame, ma alcuni dubbi nascono. La Beton Sirio facente sempre capo a S. I, di cui figura un amministratore unico, tal F. V, nel quale, da indiscrezioni, pare essere un dipendente della società. Di fatto, da alcune ricerche pare che la Beton Sirio, goda della Whitelist, come è possibile, considerato che, al di là del dissequestro, riescono a godere della Whitelist? Anche perché,tale privilegio viene dato esclusivamente ad aziende che non hanno mai avuto sentore di camorra. Quindi, secondo gli organi preposti la Beton Sirio è pulita a 360° nonostante le inchieste che sono calate sulle spalle dell’imprenditore Iorio? Se così fosse, non possiamo che augurare buon lavoro.

Lo stesso Iorio, ha acquistato la CLS di P. N, in quanto ex titolare della CLS che fu coinvolta nella inchiesta “Il Primcipe e la ballerina”. Non è un caso? E, dulcis in fundo, come per magia, la Beton Sirio, riesce ad aggiudicarsi anche un appalto per circa 500mila euro per il rifacimento del centro Commerciale il Gran Sole di Marcianise. Certo. Nulla di strano. Perché quando un’azienda è in regola e ha tutti i presupposti, è giusto che si aggiudichi appalti.

Altri dubbi, perché noi parliamo di dubbi, e non di certezze, nascono sulla Vozza Sisto C., proprietario della VS Movitar, fallita di recente ma che a tutto oggi riesce, sempre da indiscrezioni, a girare appalti alla VS Scavi Srl? Società di cui fa capo lo stesso imprenditore S. C. Ovviamente restano dei punti interrogativi, forse solo coincidenze?

L’edilizia, lo si sa, genera ricchezza e lavoro, per questo la camorra, che nulla c’entra con le aziende citate è così strettamente infiltrata nel settore.

“Libera condusse uno studio a Casal di Principe” ricorda Natale:”Risultò che il 70% della popolazione lavorava nel settore dell’edilizia”. Si capisce che sia per i grandi volumi di affari, sia per il consenso popolare che comporta dare lavoro a così tante persone, il settore dell’edilizia – più di quello agricolo – sia al centro delle mire dei clan.

Oggi la camorra è un’impresa criminale, gestita dai cosiddetti “colletti bianchi”. La storia della Beton Calcestruzzi è un esempio di come sia grande e pervasiva la “zona grigia”. “La società, dopo il sequestro di 100 mila euro operato ai danni del patrimonio di G. I., fu rifondata con un finanziamento occulto dello stesso Iorio e grazie a un colletto bianco che di professione faceva il medico” ci racconta Luigi Scaramella, attuale amministratore giudiziario dell’azienda. “Purtroppo, si tratta di reati che vanno in prescrizione abbastanza velocemente, così il colletto bianco che operava alla Beton se l’è cavata senza essere condannato” conclude Scaramella.

Il sequestro Beton viene operato dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Antonio Ardituro: “Sono metastasi e cancri mortali per l’economia sana del territorio” ci dice. Il magistrato Magi è chiaro e la sua analisi è allarmante: “Nella provincia di Caserta, il 50% dell’economia è inquinato dalle società infiltrate dalla camorra”

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