Bonaccini vs Schlein: il caso, l’asse con De Luca

Può candidarsi come capolista alle Europee, Elly Schlein. Ma magari (in cambio?), la segretaria del Pd potrebbe modificare il regolamento interno che vieta ai governatori di fare il “tris”. L’intervista a La Stampa di Stefano Bonaccini, presidente del Partito democratico e della Regione Emilia Romagna sembra contenere un pizzino tra le righe per la leader.  

“Personalmente non vedrei nulla di strano se la segretaria del Pd decidesse di spendersi in prima persona in una tornata così importante”, spiega Bonaccini, sconfitto dalla Schlein alle ultime primarie del Nazareno. Anche se, avverte, “certo non rincorrerei mai Meloni sull’ipotesi di essere capolista in tutte le circoscrizioni, ma non dubito che Elly saprà scegliere per il bene del Pd”.

Dicono che la segretaria abbia chiesto anche allo stesso Bonaccini di essere in lista alle europee. “Nella mia vita politica non ho mai chiesto un posto a nessuno. Al contrario, sono pronto a dare una mano per quel che serve, a partire dal fatto che sto guidando una regione importante come l’Emilia-Romagna e che questa è ora la mia priorità”, risponde il governatore, che ha ammesso di non capire perché non si possa fare il terzo mandato. Motivo, questo, che ha scatenato la guerra tra “Elena Schlein” e Vincenzo De Luca, a capo della Regione Campania da due mandati e desideroso di candidarsi ancora.

“Mi sono limitato a sottolineare un’incongruenza che è sotto gli occhi di tutti: il limite dei mandati non esiste per nessuna carica istituzionale, tranne che per i sindaci e i presidenti di Regione; ora che si pensa di superare questa anomalia per la stragrande maggioranza dei Comuni, appare incomprensibile conservarla per le città più grandi e per le Regioni. Peraltro, nel resto d’Europa non è così. È una considerazione che non riguarda Bonaccini, ma l’Italia. Io amo la mia regione e finché potrò darò il massimo, poi toccherà a qualcun’altra o qualcun altro”.

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