Gas, Daniele: “Che squallore, trovano un accordo con il Qatar. Chi sono? Coloro i quali hanno finanziato l’Islam radicale, perseguitato e ucciso i cristiani e discriminato le donne fino alla sottomissione”

By Gaetano Daniele

Siamo peggio dei talebani. Peggio delle prostitute a basso costo. Sono riusciti a svendere la loro dignità pur di non sottostare ai Russi. Siamo passati dal cancro della Russia alla peste bubbonica del Qatar. Che vergogna. Sembra di riassistere a “Qualcuno” oltre oceano chie ti dice di non aver visto quello che i tuoi occhi hanno registrato. O peggio “Altri..” che si mettono contro i propri ufficiali che combattono guerre sotto il profilo di salute, colpiti magari da proiettili o con uranio impoverito e dicevano invece loro di dire che avevano fatto il bagno nell’acqua di rosa. E magari era tutta colpa del destino. Può essere sintetizzata così la scelta italiana di scegliere come nuovo fornitore di gas naturale l’emirato della penisola araba. La notizia è stata data con grande enfasi da tutti i media.  “Eni entra nel più grande progetto al mondo di gas naturale liquefatto (Gnl) in Qatar: la società italiana è stata infatti selezionata da QatarEnergy come nuovo partner internazionale per l’espansione del progetto North Field East, nel paese del Golfo”.Questo non l’ho detto io, ma lo ha fatto sapere il gruppo guidato da Claudio Descalzi in una nota. Dopo averlo fatto si aspettava un applauso, ma a me l’unica reazione che è venuta, è ridere per non piangere. Scusate il linguaggio scurrile. Ma non ho trovato di peggio. Altrimenti non avrei esitato un secondo a scriverlo.

Il Ministro di Stato per gli Affari Energetico, presidente e amministratore delegato di QatarEnergy, Saad Sherida Al-Kaabi, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi,hanno firmato sabato, nel corso di una cerimonia ufficiale, l’accordo di partnership per la creazione della nuova Joint Venture. “Siamo onorati e lieti di essere stati scelti come partner nel progetto di espansione North Field East. Come nuovi arrivati in questo progetto di Gnl di rilevanza globale, sentiamo il privilegio e la responsabilità di essere un partner strategico di riferimento per lo Stato del Qatar”, ha commentato Descalzi, sottolineando che “questo accordo è una significativa pietra miliare per Eni e si inserisce nel nostro obiettivo di diversificazione verso fonti energetiche più pulite e affidabili, in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione”. “Eni – ha concluso – è pronta a lavorare con QatarEnergy su questo progetto per contribuire positivamente ad aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas a livello mondiale”.

Le sanzioni alla Russia di Putin hanno imposto un cambio di rotta per certi versi imbarazzante.  Il piccolo ma ricchissimo emirato, professa una delle forme più rigide dell’Islam sunnita, il wahabismo. Non è un mistero che il Qatar sia un finanziatore di gruppi radicali islamici. Nel 2017, l’emiro Tamim bin Hamad Al-Thani, venne accusato di appoggio e finanziamento a movimenti terroristici. Ho scritto terroristici non pacifisti. Gruppi terroristici come Fratelli musulmani.Hamas, ma anche Hezbollah e milizie legate all’Iran. Insimma, il fior fiore della crema… Secondo numerosi osservatori internazionali, il governo del Qatar non ha sostenuto direttamente il cosiddetto “Stato Islamico”, ma lo ha fatto attraverso altri gruppi islamisti radicali in Siria, Iraq, Libia, Afghanistan e altrove. Non va meglio sul fronte dei diritti umani: le minoranze religiose nello stesso Qatar sono perseguitate, poiché non c’è una vera libertà di credo. I credenti cristiani “stranieri”, per lo più lavoratori ospiti, sono autorizzati a incontrarsi – ma solo in certi luoghi fuori dalla capitale Doha. Altro che democrazia. Strimgere accordi con costoro e arricchirli per poi arricchirsi, denota ancora una volta il nostro modus operandi, e cioè che gli affari vengono sopra ogni cosa. Per non ricordare delle costruzione di chiese strettamente sorvegliate. Come in molti paesi a maggioranza musulmana, sono soprattutto i cristiani convertit ad essere perseguitati, che siano di lunga data o immigrati.

Amnesty International ha un lungo e corposo capitolo relativo allo sfruttamento riservato ai lavoratori stranieri impegnati nella realizzazione di stadi e infrastrutture per i mondiali di calcio in programma questo inverno. E se qualcuno si lamentava della Russia omofoba e maschilista con il Qatar la situazione è nettamente peggiore. Infatti, l’omosessualità continua a rimanere illegale, con leggi che criminalizzano la comunità LGBTIQ+, discriminata tanto nella teoria quanto nella pratica al pari delle donne. Rothna Begum, ricercatrice esperta di diritti delle donne presso Hrw, ha ricordato il “sistema di tutela maschile” che è in vigore in Qatar, “impedisce alle donne di studiare all’estero, di sposarsi, di lavorare in posizioni pubbliche, di viaggiare senza l’approvazione dell’uomo; le donne, inoltre, non possono agire da principali responsabili dei figli, anche quando ottengono la custodia legale in seguito al divorzio”. Ma la peste bubbonica qatariota è piena di gas e come diceva Peppeniello in Miseria e Nobiltà: “Vicienz m’e’ pat a me”.

Insomma, se non siete a corto di saliva, preparatevi alla rincorsa. E dite pure che l’ho scritto io!.

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