Lo spreco dei vaccini, per l’Italia 321 milioni di dosi: la rivelazione di Report

Vaccini sempre in primo piano. «L’Italia ha comprato sino a oggi, in base ai segretissimi accordi tra Ue e Big pharma, addirittura 321 milioni di dosi». Lo scrive La Veritàche annuncia la rivelazione di Report. Questa sera la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, si legge sul quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, «mostrerà in esclusiva un documento firmato dal generale Tommaso Petroni (il successore dell’ex commissario Francesco Figliuolo), che svela come per quest’anno il governo italiano si sia accaparrato ben 137,9milioni di dosi; una scorta che va sommata agli oltre 180 milioni di dosi del 2021 (e alle 479.700 del 2020) e che, avendo una data di scadenza molto breve, rischiano di innescare una nuova corsa alle inoculazioni in autunno».

E poi vengono snocciolati i numeri. «39,7 milioni di persone hanno completato il ciclo vaccinale con la terza somministrazione, pari al 67 per cento della popolazione (considerando chi ha due dosi e ha contratto il Covid, si considera completamente vaccinato l’85,7% della popolazione). Ma anche se si prendessero in considerazione i dati di coloro che hanno completato il ciclo primario di due somministrazioni, effettuato da 49 milioni di persone (84 per cento della popolazione), a queste basterebbero 10 milioni di fiale per ottenere il booster, ovvero meno dei 15 milioni di dosi stoccate in questo momento nei container refrigerati».

Facendo i conti, come riporta La Verità, le nuove fiale farebbero pensare che lo «Stato è pronto a somministrare 6,48 dosi agli italiani che hanno accettato di fare le prime due iniezioni. Quasi un’overdose». Se, invece, osserva ancora il quotidiano, contassimo l’intera popolazione, «arriveremmo comunque a 5,3».

E come se ciò non bastasse si entra poi nel dettaglio dei singoli vaccini. Tra le dosi acquistate dall’Italia per il 2022 ci sono 73,1 milioni di dosi Pfizer (89,2 nel 2021), 34,6 milioni di Moderna (27,3 nel 2021), 13,2 del monodose di Johnson & Johnson (26,5 nel 2021). A queste si aggiungono i nuovi vaccini.  Questo “shopping compulsivo”, si chiede il quotidiano, «è una conseguenza dei segretissimi contratti quadro sottoscritti dall’Ue con le case farmaceutiche e dei conseguenti accordi, altrettanto riservati, firmati con i singoli Stati membri?».

Proprio la segretezza dei contratti non consente di sapere quanto siano state pagate le singole dosi. «Su questo aspetto– si legge ancora – però, viene in aiuto uno studio dell’Osservatorio conti pubblici italiani dell’università Cattolica, presieduto da Carlo Cottarelli. Nelle conclusioni il documento afferma che “per gli acquisti effettuati dall’Unione europea i prezzi per dose del vaccino Pfizer sono stati in media pari a 15,5 euro (18,9 dollari) nella prima fase degli acquisti, per poi aumentare a 19,5 euro (23,15 dollari) per le forniture successive”. Mentre per le dosi di Moderna, ci sarebbe stato “un aumento da 19,9 euro (22,5 dollari) per le prime forniture a 22 euro (25,5 dollari) per quelle successive”. Prendendo come parametro di riferimento le stime di Cpi, la sola fornitura 2022 di Pfizer costerebbe ai cittadini fino a 1,42 miliardi di euro, mentre quella di Moderna fino a 762,4 milioni di euro.
Secondo Report, oltre 2 miliardi in vaccini, quindi, ma da utilizzare rapidamente».

Gli inviati della trasmissione di Rai3, infatti conclude La Verità, «hanno fatto un giro in uno dei depositi per vaccini della Regione Lazio. L’attenzione è caduta subito sulle date di scadenza, allungate, su concessione dell’Ema, di tre mesi. I centri di smistamento si affannano a inviare agli hub vaccinali le dosi con vita più breve».

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