Spatuzza libero? Amarezza del fratello del piccolo Di Matteo sciolto nell’acido: ingiusto liberare il pentito

Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe, il bambino strangolato e poi sciolto nell’acido su ordine di Giovanni Brusca, allora latitante e boss di San Giuseppe Jato, si dice contrario ad accettare la richiesta del pentito Gaspare Spatuzza di poter tornare in libertà.

“Proviamo una grande amarezza, ma non possiamo fare altro che affidarci alla legge. Purtroppo lo Stato prevede questa possibilità – dice Di Matteo parlando con Adnkronos. – Per quanto mi riguarda chi si è macchiato di delitti così efferati, e non parlo solo di quello che ha toccato personalmente la mia famiglia, non merita la libertà“.

Giuseppe Di Matteo fu rapito il 23 novembre del 1993, quando non aveva ancora 13 anni, in un maneggio di Piana degli Albanesiper convincere il padre Santino a interrompere la propria collaborazione con la giustizia.

Spatuzza, che prese parte al sequestro e che per quella vicenda è stato condannato, ha rivelato che i mafiosisi travestirono da poliziotti della Dia ingannando il bambino che credeva di poter rivedere il padrein quel periodo sotto protezione lontano dalla Sicilia.

Giuseppe Di Matteo fu tenuto segregato e spostato in varie prigioni nel Palermitano, nel Trapanese e nell’Agrigentinoprima di essere strangolato e sciolto nell’acido nel gennaio 1996.

Pubblicato da edizioni24

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