La sentenza, narcotizzava, violentava e fotografava le vittime: il manager Di Fazio condannato a 15 anni e 6 mesi

Per il manager Antonio Di Fazio è arrivato il giorno della sentenza. Il tribunale di Milano ha condannato l’imprenditore su tutta la linea: il verdetto ha sentenziato per l’imputato, sul cui capo gravava l’accusa di sei casi di violenza sessuale – tra cui quello della ex moglie per il quale risponde anche di lesioni, stalking e maltrattamenti – 15 anni e 6 mesi di reclusione. L’uomo agiva con uno schema ben preciso: dopo aver carpito la fiducia delle vittime, le drogava con benzodiazepine e, infine, dava sfogo «alle sue perversioni». In maniera seriale, e su più fronti.

Per questo il gup di Milano Anna Magelli, al termine del processo con rito abbreviato, ha emesso una sentenza maggiore rispetto alla richiesta dell’accusa. La Procura, infatti, rappresentata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, aveva chiesto la condanna a 9 anni di carcere. Ma il gup non ha riconosciuto la continuazione dei reati, bensì – essendo alcuni collocati temporalmente in tempi diversi – ha emesso per l’imputato una condanna per gli episodi contro l’ex moglie, una per la violenza della studentessa di 21 anni e un’altra condanna per gli altri episodi di stupro.

Dunque, tre pene per i diversi capi di imputazione che portano la condanna per Di Fazio ben oltre gli anni chiesti dall’accusa. Stabiliti anche i risarcimenti: 98mila euro per la studentessa e 14mila per altre parti civili. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni. In particolare, dal dispositivo del gup di Milano emerge come la condanna maggiore (7 anni e 10 mesidia dovuta al capo di imputazione legato alla studentessa di 21 anni, che circa un anno fa l’imprenditore farmaceutico aveva attirato nel suo appartamento con la scusa di uno stage. E che poi avrebbe narcotizzato, violentato e fotografato. Un episodio subito denunciato dalla vittima. E da cui la procura è partita per ricostruire tutti gli altri reati contestati: quattro le violenze sessuali riconosciute (6 anni e 2 mesi) nei confronti delle ex fidanzate e dimostrate attraverso le foto trovate nel computer dell’imputato. In un caso invece è stata riconosciuta solo la somministrazione di benzodiazepine.

Non solo. Come anticipato, il gup ha anche riconosciuto i maltrattamenti (1 anno e 6 mesi) nei confronti della ex moglie. Mentre non ha disposto nessun risarcimento al figlio minore della coppia. L’imprenditore, ex amministratore unico di Global Farma, era stato arrestato dai carabinieri nel maggio dello scorso anno. Il suoi legale, l’avvocato Mauro Carelli che insieme alla collega Giuseppina Cimmarusti difende l’ex manager Antonio Di Fazio condannato a Milano, ha già annunciato di voler impugnare la sentenza e presentare ricorso. «Certamente è una condanna alta, più di quella della richiesta da parte della Procura. Attendiamo le motivazioni della sentenza e faremo ricorso» ha commentato la difesa uscendo dall’aula.

La difesa puntava alla derubricazione dei reati di violenza sessuale aggravata in quello più lieve previsto dall’articolo 613 del codice penale: per i suoi legali Di Fazio avrebbe procurato alle vittime «lo stato di incapacità mediante violenza, cioè somministrando benzodiazepine». Per poi, una volta prive di sensi, fotografarle nude in posizioni oscene.

Per la vicenda più grave, quella della studentessa di 21 anni, che circa un anno fa l’imprenditore farmaceutico aveva attirato nel suo appartamento con la scusa di uno stage e che poi avrebbe narcotizzato e violentato, era stata proposta in aula – durante l’arringa – l’assoluzione dall’accusa di sequestro di persona. E il trattamento sanzionatorio al minimo della pena». Ma la proposta di ridimensionamento delle accuse non ha convinto il giudice. Per ora, la condanna Di Fazio – che al momento si trova in una comunità per seguire un percorso terapeutico di disintossicazione – indica in 15 anni e s6 mesi la pena da scontare.

Pubblicato da edizioni24

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