Ucraina, Rula Jebreal dà lezioni di morale e di alto giornalismo agli italiani, peccato che non si sa su cosa: “Non parlano male dello stupratore Putin”, ma quale Tv guarda? Si allunga la lista di gaffe…

Durissimo attacco della giornalista Rula Jebreal ai colleghi italiani, colpevoli di non si sa bene cosa. Forse di non trattare abbastanza male Putin e l’aggressore russo, anche se in Italia infuria il dibattito per le motivazioni opposte, ovvero la presunta “censura” di chi non si unisce al coro che scarica tutte le colpe sul regime russo.

Ecco cosa ha scritto, oggi, su Twitter, la giornalista di origine palestinese. “Mentre l’esercito di Putin stermina civili, tortura bambini e stupra madri davanti ai figli. Per le tv italiane invece non importa chi bombarda e chi viene bombardato. Il problema è la Guerra/Biden/NATO—esempi di come essere schiavi felici sotto dittatura”. Sotto al post, Rula Jebreal pubblica un video in cui sono state riprese numerose vittime civile del conflitto. Le stesse immagini che tutte le tv italiane stanno mostrando in queste settimane. Ma non basta, evidentemente, alla paladina dell’Ucraina, che ci tiene a dare lezioni di professionalità e di obiettività ai giornalisti italiani, non si sa bene da qualche pulpito.

Della Jebreal ricorderemo, invece, le numerose gaffe di questi anni (clamorosa quella a Propagama Live…) e i “vittimismi” pubblici su presunte persecuzioni politiche di cui sarebbe stata vittima. Come quando, durante l’ultimo festival di Sanremo, dopo che l’attrice Lorena Cesarini aveva letto un brano sul razzismo denunciando offese ricevute sui social, aveva  commentato. “Due anni dopo che la Destra ha tentato di censurarmi a Sanremo 2020. Lorena Cesarini ci ricorda la banalità del razzismo e come la cultura può abbattere i muri dell’ignoranza”. Censurata lei? Magari ignorata sì…

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