La protesta di Moni Ovadia: “Draghi scandaloso, neanche un accenno al teatro. Possiamo pure morire”

“Il documento presentato da Draghi mi sembra scandaloso. Nel discorso di Draghi non c’è neanche un accenno al teatro. O tu ha il coraggio di dire: ‘Per quanto mi riguarda il teatro può morire’; e prendi il rischio di dire questa cosa o parli di qualcuno che esiste”. E’ quanto dice Moni Ovadia all’Adnkronos sul discorso tenuto dal premier a Montecitorio per la presentazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza. E’ la prima voce dal mondo dello spettacole e dell’intrattenimento che si leva contro decisioni penalizzanti per un settore che sta languendo . Anzi, contro non-decisioni. Il che è più grave ancora.

”Sono stupito perché so che Draghi è una persona seria e questo documento dimostra una mancanza totale di serietà-sottolinea-.  Mi sembra scandaloso! Ci sono milioni di persone che vanno a teatro. Con che coraggio si vengono a chiedere poi le tasse a chi fa teatro? Noi le tasse perché dobbiamo pagarle se non siamo considerati neanche parte del paese?”. Un grido di dolore che condividiamo in pieno. FdI è da sempre stata vicino al settore, ascoltandone le  istanze mentre altri governi li ignoravano. Come adesso.

“Si poteva dare un impulso nuovo al settore rivedendo il sistema di contribuzione del Fus, creando premialità e dando il tax credit”: alla reazione furibonda di Moni Ovadia si aggiunge il collega Geppy Gleijeses,attore, presidente e responsabile artistico del Teatro Quirino -Vittorio Gassman di Roma. Nonché  membro del direttivo dell’Associazione Teatri Privati Italiani. Un artistqa che parla a nome di gran parte del mondo dello Spettacolo.

“Ho letto tutto il Recovery plan – commenta – e lo trovo abbastanza inquietante. Ma se è un’occasione per rilanciare il Paese lo sarà sicuramente anche per rilanciare la cultura. Mi sembra, però, un’occasione persa che potevamo giocarci diversamente. Speriamo di non fermarci alla digitalizzazione e all’eliminazione della barriere architettoniche”. “Forse ci si poteva occupare di altro, di aspetti più urgenti, per esempio parlare di un maggior investimento sugli under 35 – ha aggiunto Gleijeses-. Ci si poteva inventare qualcosa di meglio, riavviando il sistema per dare un impulso nuovo al settore; rivedendo il sistema di contribuzione del Fus, dando finalmente il tax credit al teatro come avviene per il cinema. Lo ripeto – ha conclusoGeppy Gleijeses  – l’impulso nuovo non lo dai con l’efficentamento energico”.

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