“Per Aspera ad Veritatem”. Non portarmi dove perdi. Ora scendo dal gradino, e scrivo: “A noi il bavaglio non ce l’ho mette nessuno”

By Francesco Matrone

CASERTA – Pensavamo fosse più intelligente. La notizia dell’incarico a un legale con l’aiuto di un amico potente per punire la stampa non addomesticata, ha fatto il giro dei corridoi dei palazzi che contano. Già ho letto le più disparate opinioni, qualcuna anche molto fantasiosa. Se non hai nulla da temere, caccia le palle: falla assumere. Quando si deve aiutare qualcuno, è sempre il momento giusto. Non esistono momenti buoni e momenti meno opportuni.

Non c’è nulla di più bello di fingersi fesso tra i fessi. Ve lo assicuro. È come un baro che conosce già le carte dell’avversario ma richiede quante carte ha cambiato. E non c’è nulla di più sofferente da non poterlo dire, altrimenti “te menano”. I bari non sono visti di buon occhio: quando siedono, di solito, vincono sempre. Proprio come ora, millantano. Ah. I siti online sono come le TV, se non ne gradisci il grado di sensibilità, cambia canale. Questo racconta la verità fino a rompere il ca***. È il fardello dei Siti cazzuti.

Per non parlare delle risate, ma quante risate, che questo amico potente sta facendo fare: il gallo sull’immondizia. Ora ci sei dentro fino al collo. Non temerai mica un millantatore? Fino in fondo, ricorda. I veri uomini, non mollano mai!. Meglio rinchiusi in una cella 3 metri per 3 consapevoli di aver detto la verità, che liberi con la coscienza sporca.

Ma statene certi, non ne riporterò alcuna, non amo come si dice ad Oxford “sforbiciare” preferisco attenermi ai soli fatti. Anche se mi assale il dubbio se sto soffrendo o pensando, o, se soffro di pensare o penso solo di soffrire.

Molti dicono che la sofferenza aiuti a pensare, ma attenti a non esagerare.. Ciò premesso, però, aggiungo anche che mi dispiace perché è il segno evidente che i nostri spazi di libertà si stanno riducendo. Come ho già avuto modo di scrivere alcuni mesi fa sulla rivista della difesa, è sempre più difficile fare cronaca, raccontare fatti e la vita della città andando anche spesso contro il mio modo di essere. La risposta è qui, io sono per l’informazione libera, senza limitazioni e soprattutto senza paraocchi. Perché al di là di alcune eccezioni, spesso, il querelante paga l’avvocato col denaro dell’ente o della previdenza o della borsetta di mammà che rappresenta o di cui fa parte (dichiarando che sono state lese quelle, non tanto la sua persona) mentre il querelato, per tutelarsi, deve sborsare di tasca propria senza aver neppure guadagnato quel denaro perché , magari, ha operato gratuitamente facendo, come si usa dire oggi, del volontariato.

A quanti credono di intimorirci con minacce di diffide sperando che non continueremo a pestare i calli a qualcuno, si sbagliano, di grosso! Perché una cosa è giusta o è sbagliata indipendentemente da chi la dice. Cari Signori, l’informazione è come quando ordini un piatto misto di salumi, mangi del culatello, ma non solo quello. E qualcuno scrivendo semplicemente la verità, quarant’anni fa cantava “La verità ti fa male lo…”.

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