Riapre il mercato delle vacche? Venghino signori venghino. Di Maio al posto di Conte, Boschi e Crimi buttano calci, vogliono un ministero

C’è chi invece di preparare i pacchi di Natale lavora al “pacco di Natale” da consegnare al premier Conte: un nuovo governo di emergenza nazionale con un garante del vecchio, probabilmente l’immancabile Luigi Di Maio con un po’ di nomi per tutte le stagioni, come quello di Maria Elena Boschi, onnipresente in tv in questi giorni sul tema del Recovery Fund, per conto di Renzi. Il quale, nota a margine, fa sapere che non gli dispiacerebbe fare il capo della Nato, grazie alle sue buone amicizie americane. Intorno al Natale col lockdown e i morti a terra, la politica italiana offre dunque il peggio di sè: trame segrete, che coinvolgono a torto anche Matteo Salvini, congiure di Palazzo, presunte manovre del Quirinale per evitare il voto anticipato e creare un nuovo esecutivo che stia bene a tutti. I giornali di oggi, in questo senso, parlano chiaro.

Per ora si parla di semplice rimpasto ma che potrebbe anticipare una slavina. La “verifica” inizia oggi, con il premier Conte alle prese col pellegrinaggio nelle segreterie dei partiti, in stile Prima Repubblica, lui che dovrebbe essere il nuovo…

Secondo La Stampa di Torino, il premier vuole vedere tutti i leader, compreso Di Maio, per lui il pericolo maggiore visto che le indiscrezioni su un possibile accordo istituzionale, con lui come garante anche per Salvini, si susseguono.
Il tema è quello dell’utilizzo dei fondi del Recovery Fund e la task force che il premier vuole creare per gestire 209 miliardi di euro, come richiesto, soprattutto, da Renzi e dai dem. “Nell’ immediato, la preoccupazione di Conte, grillini e Pd è rivolta al leader di Italia Viva e al giorno del via libera alla legge di Bilancio a fine mese. Le festività natalizie dovrebbero mettere tra parentesi per qualche giorno la resa dei conti di Renzi. Con la ripartenza, dopo la Befana, se ci saranno le condizioni, Conte aprirà definitivamente il capitolo rimpasto. Sia chiaro, il premier è riluttante, è ancora convinto che non sia necessario. Pensa che sia più facile parlarne che attuarlo, per tutti i veti incrociati che i partiti sono pronti a scaricargli addosso. Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare….”, scrive La Stampa.  sperare è l’ attuale reggente del M5S, viceministro dell’ Interno, Vito Crimi.

Per Il Giornale, invece, chi scalpita di più è Maria Elena Boschi. “L’ attività sui social che si fa più vivace, l’ intervista alla Stampa, il servizio di gossip su Chi, le ospitate da Lucia Annunziata e, soprattutto, quella da Lilli Gruber che ha infiammato i social: la conduttrice che si è scoperta paladina del femminismo ma ogni volta che incrocia la Boschi la butta sulle vicende sentimental-personali… Dalle parti di Italia viva sminuiscono: Boschi è solo scesa in campo per dare man forte a Matteo Renzi che sta picconando Conte e il suo progetto di governo tecnico parallelo”.

Intanto Conte cerca di rassicurare tutti sulla “struttura parallela” per la gestione dei fondi del Recovery: “Stiamo definendo la struttura responsabile del monitoraggio del piano” di resilienza predisposto dal governo per i fondi del Next Generation Eu, “ma questa struttura non sarà sovrapposta ai doverosi passaggi istituzionali”. Il piano sarà “ambizioso ed articolato”. Così il premier intervenendo al Rome Investment Forum 20. E dal pomeriggio, scatta la girandola democristiana delle consultazioni.

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