Cristicchi epocale: a Sanremo parlassero anche di foibe visto che sul palco danno spazio a certi squallidi…

Parlare di foibe a Sanremo: considerando che sul palco sta passando un po’ di tutto sarebbe una cosa ovvia. Simone Cristicchi lo sottolinea all’AdnKronos: “Non credo che sarebbe un problema dare 20 secondi di tempo al ‘Festival di Sanremo’, visto che si danno 15 minuti a certi personaggi squsllidi”. Un’allusione probabile alla performance vandalica di Blanco e al monologo di esaltazione della prostituzione di Angelo Duro.

“Potrebbe essere sicuramente utile. Ma – sottolinea Simone Cristicchi – ogni volta sembra quasi di dover chiedere l’elemosina per parlare di foibe. La questione è comunque delicata e va chiesta a chi dirige il baraccone del Festival dipende da chi sceglie e anche da chi sceglie di non dirlo. Il Giorno del Ricordo deve entrare nella coscienza collettiva degli italiani e uno spazio del genere, con decine di milioni di persone e che guardano la tv, sarebbe sicuramente utile”.

Cristicchi si appresta a ritornare al Politeama Rossetti di Trieste dopo 10 anni col suo spettacolo “Magazzino 18”, per la regia di Antonio Calenda, produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con lo Stabile di Bolzano e Corvino Produzioni. Ad impreziosire questa speciale edizione del decennale, è la presenza dell’Orchestra della Fondazione Teatro Verdi di Trieste, diretta dal Maestro Valter Sivilotti. Da oggi a domenica 12 febbraio, dunque, si potrà apprezzare nuovamente uno spettacolo che non solo ha rappresentato un grande successo per lo Stabile, ma ha emozionato il pubblico di tutta Italia, toccando in una forma nuova – quella del musical civile – un doloroso capitolo della Storia del Novecento.

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