Assalitore di Assago, “rischio recidiva” e personalità “incontrollabile”: chiesta la perizia psichiatrica

Il rischio di una recidiva e il ritratto di una personalità «incontrollabile» e «capace di brutale violenza», inducono la Procura di Milano ad avanzare la richiesta di una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere di Andrea Tombolini, l’uomo accusato di omicidio e di duplice tentato omicidio dopo l’assalto di giovedì scorso all’ipermercato Carrefour di Assago. Sarà il gip Patrizia Nobile a valutare la richiesta che ha firmato il pm Paolo Storari.

L’uomo, 46 anni, che ha seminato sangue e terrore nel Carrefour del centro commerciale nel Milanese, al momento si trova ancora sotto custodia cautelare nel reparto psichiatrico dell’ospedale San Paolo. L’accertamento che le autorità giudiziarie hanno disposto servirà a capire se l’aggressore era nel pieno delle sue facoltà quando ha preso un coltello, con una lama di circa 20 centimetri da uno degli scaffali del supermercato, e ha accoltellato a morte il dipendente Luis Fernando Ruggeri. Passando poi a colpire agli organi vitali due clienti e a ferire altri tre clienti. Tra cui il calciatore del Monza Pablo Marì, che l’ospedale ha dimesso proprio ieri.

Lo stesso giudice, nell’ordinanza con cui ha convalidato l’arresto, sottolineava «un auspicabile accertamento tecnico sull’imputabilità dell’indagato», ritenendo tra l’altro «particolarmente elevato il pericolo di recidivanza». Nell’ordinanza si rimarca «una personalità priva di freni inibitori, capace di manifestazioni di incontrollabile e brutale violenza. A ciò deve aggiungersi la considerazione che si è trattato di un raptus improvviso, di cui si ignorano ancora con precisione le cause».

Inoltre, «pur non essendovi traccia documentale di una storia psichiatrica dell’indagato, difficilmente una furia omicida di tale portata può essersi scatenata all’improvviso, senza alcuna avvisaglia di un qualche cambiamento dei processi cognitivi ed emotivi. E, soprattutto, altrettanto difficilmente può restare un episodio isolato. Sia nel caso in cui sia dovuta ad un qualche scompenso psicotico. Che ad un qualche processo cognitivo o emotivo che non ne abbia inficiato la coscienza e volontà». Un approfondimento doveroso, insomma, sia per escludere il pericolo di una recidiva, che per chiarire quanto drammaticamente accaduto – e perché – venerdì scorso.

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