Post scomodi? Il sondaggio: sono di sinistra quelli che li segnalano.. Non amano la verità

Sui social i segnalatori seriali, quelli che non vedono l’ora di farti bloccare il profilo e che applaudono al bavaglio generalizzato per le opinioni discordanti dalle loro sono in prevalenza di sinistra. Lo certifica, per quanto riguarda gli utenti Usa, un sondaggio di  Yougov del quale scrive oggi il quotidiano Libero.

«Questo comportamento è fortemente legato all’ideologia politica», dice il think tank americano Cato Institute che ha commissionato il sondaggio. Emerge così che il 65% degli “strong liberals”, cioè di quelli sinistra più convinti, contro il 24% degli “strong conservators”, ha almeno una volta fatto delle segnalazioni sui social.

Si tratta – scrive Libero – di una sorta di “cancel culture da divano, quella che non abbatte le statue in piazza ma i post degli altri su Facebook. È la sinistra col ditino alzato di una volta, la razza moralmente superiore diventata più ottusa dell’algoritmo e che si rivolge all’autorità giudicante”.

Segnalazione fatte per motivi politici

Le segnalazioni fatte dai progressisti, otto volte su dieci, avvengono per motivi politici. Ma il vizietto della segnalazione appartiene anche ai liberal moderati, quasi 7 su 10, contro i neanche i 5 su 10 dei conservatori che siano moderati o estremisti. Insomma il sondaggio fa vedere chiaramente da che parte alberga l’intolleranza o in ogni caso la presunzione di essere sempre dalla parte giusta. La tendenza alla censura, dunque, fa parte integrante della cultura giacobina di sinistra.

Secondo il sondaggio Yougov, infine, in generale gli americani “non si fidano molto delle società di social media, il 75% di loro considera che non sono attrezzati per prendere decisioni eque sui post, ma anche in questo caso quelli di sinistra si fidano di più di quelli di destra. I liberal scettici sui social vanno dal 59 al 72% a seconda delle loro convinzioni più o meno estremiste, contro un range di conservatori scettici che va dall’88 al 90 per cento”.

Pubblicato da edizioni24

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