Domenica torna l’ora solare: lancette indietro di un’ora

Dalle 3 di notte di domenica scatta il dietrofront, lancette indietro di 1 ora: torna l’ora solare. E tra chi sottolinea il risparmio energetico, monetizzandolo in circa 105 milioni di euro. E chi si concentra sui benefici all’umore elargiti da quell’ora di luce in più proprio quando le giornate si accorciano. C’è anche chi si sofferma sui risvolti sulla saluterispetto al repentino cambio d’orario. O meglio, sulla fatica a cui vengono chiamati mente e corpo con lo spostamento delle lancette in calendario due volte all’anno.

Dunque, domenica 31 ottobre lancette indietro di 60 minuti. Alle 3.00 torna l’ora solare. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 450 milioni di kWh. Pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 170 mila famiglie. Con un conseguente risparmio economico di circa 105 milioni di euro. Non solo. I rilievi di settore evidenziano ricadute positive anche in termini di sostenibilità ambientale. Il minor consumo elettrico, infatti, ha consentito al Paese di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 215 mila tonnellate.

Non solo. Entrando nel merito dei report e dei suoi dettagli e raffronti con le situazioni degli anni precedenti, si evince che il beneficio economico è calcolato considerando che quest’anno, nel periodo di ora legale cominciato domenica 28 marzo. E che si concluderà appunto domenica prossima (31 ottobre ndr), il costo del kilowattora medio per il “cliente domestico tipo in tutela” (secondo i dati dell’Arera) è stato di circa 23 centesimi di euro al lordo delle imposte. Mentre, dal 2004 al 2021, secondo l’analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh. E ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro. Infine, si scopre anche che, nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre.

Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda il ricorso all’elettricità. E, dunque, si risparmia sulla luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi, invece, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine riguarda le ore serali. Quando le attività lavorative sono per lo più terminate. E dunque fa registrare valori meno evidenti in termini di consumi energetici e risparmio economico. Dunque, avremo modo di godere di un’ora in più di luce naturale: almeno fino al prossimo 27 marzo 2022. Cioè quando l’ora legale tornerà nuovamente in vigore.

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