Visionari eco-vandali scatenati a Napoli: “No ai fascisti all’università”: Schlein chi l’ha vista?

Dopo il Salone di Torino “rossi” all’attacco anche all’Università per impedire a un ministro di parlare. Un gruppo di attivisti per il clima, i cosiddetti eco-vandali, ha protestato questa mattina davanti alla sede centrale dell’Università Federico II di Napoli contro la presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Cultura di massa e politica culturale”. Gli attivisti hanno esposto uno striscione con la scritta “Quale cultura su un pianeta che muore?” e “Fuori i fascisti dall’università”.

L’ingresso degli attivisti nell’ateneo è stato impedito dalla presenza di un cordone delle forze dell’ordine. “Crediamo che il rettore stia mettendo in campo un’operazione vergognosa, dando spazio all’interno della Federico II agli esponenti del governo più a destra della storia della Repubblica. E’ questa l’università che vogliamo?”, domandano gli attivisti in una nota. “Gennaro Sangiuliano non soltanto è un rappresentante della destra più estrema e vile che questo paese abbia mai conosciuto, è anche quello che ha promosso più di altri il decreto cosiddetto ‘ecovandali’. Ci domandiamo – prosegue la nota – che cosa ne sarà dei monumenti che il ministro dice di voler tutelare quando la crisi climatica si paleserà in tutti i suoi drammatici aspetti, come è accaduto e sta tuttora accadendo in Emilia Romagna”.

Alla contestazione hanno preso parte gli attivisti di Fridays For Future Napoli, Lea ClimaX, Link Napoli, Mezzocannone Occupato, Ex Opg e Animal Save insieme ai comitati di Napoli Est schierati “contro la costruzione del deposito di gas naturale liquefatto a San Giovanni a Teduccio, sulla cui costruzione – sottolineano – l’ultimo ok spetta proprio alla soprintendenza in rappresentanza del dicastero presieduto da Sangiuliano”. 

Nei grandi progetti finanziati dal MiC includeremo, come mi è stato chiesto dal sindaco di Napoli, il restauro del Maschio Angioino, che dopo gli interventi fatti anni fa si è un po’ degradato”, ha dettoil ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano nel corso della lectio magistralis “Cultura di massa e politica culturale” tenutasi nell’Aula Pessina del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Sempre durante la lezione, Sangiuliano (che ha iniziato il suo mandato il 21 ottobre scorso, ndr) ha rivelato di ispirarsi in particolare a due suoi predecessori: “Uno è Spadolini, che volle fortemente il ministero della Cultura, l’altro è Alberto Ronchey. Sono i modelli a cui vorrei ispirarmi”.

“Quando ho detto che l’Italia è una superpotenza culturale non ho voluto affermare una nozione di volontà di potenza – ha infine affermato il ministro – io credo molto nella collaborazione internazionale, nell’interscambio della cultura e mi fa piacere che ci siano direttori stranieri che operano bene sul nostro territorio. Ma quando dico che l’Italia è una superpotenza culturale dico che noi dobbiamo essere orgogliosi e consapevoli del grande patrimonio che il passato ci ha trasmesso. Noi siamo un unicum nello scenario globale perché la nostra storia ci consegna una sovrapposizione di civiltà”.

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